
In Valle sono in aumento i morti e gli infortuni sul lavoro. Questo, purtroppo, è emerso dalla recente riunione del comitato consultivo provinciale dell’Inail, composto da 21 membri di nomina prefettizia, presieduto da Giorgio Nana (foto). Le notizie dal mondo del lavoro non sono quindi buone e si allineano ai numeri del periodo pre Covid 19. Ma quando si parla di infortunati e, soprattutto, di morti sul lavoro si parla di persone e non di meri numeri. Le denunce presentate per "morti sul lavoro" sono 2 così come erano state 2 lo scorso anno, ma il presidente del comitato consultivo provinciale dell’Inail di Sondrio, Giorgio Nana, ci dice che… "i dati, purtroppo, non includono un’altra denuncia presentata a settembre e due ad ottobre. E quindi le denunce per morti sul lavoro sono 5. Un numero alto per la provincia di Sondrio". A livello di infortuni, invece, il dato ci dice dell’aumento del 20,8% degli stessi che sono passati dai 1225 del 2021 ai 1480 del 2022. "Nonostante si sia fatto molto per la sicurezza sui posti di lavoro i dati sono ancora in aumento e sono ancora troppo alti. I dati, presentatici dal responsabile della sede Inail non mentono. E stiamo parlando di denunce prese in carico fino ad ora. I dati definitivi su tutto il 2022 li avremo a giugno 2023. I settori più colpiti sono l’agricoltura e l’edilizia. Quel che mi preme sottolineare è che quando commentiamo questi dati non dobbiamo mai dimenticarci che dietro ogni infortunio e ogni morte sul lavoro ci sono delle persone e anche delle famiglie…". Dati alti, cosa proponete per risolvere il problema? "Azzerare il rischio sul lavoro è impossibile, bisogna essere realisti, ma non si può assolutamente continuare così. Ci vuole una maggiore formazione e questa dovrebbe incominciare nelle scuole. Va bene l’alternanza scuola-lavoro, ma negli istituti bisognerebbe fare maggiore formazione. E’ l’unica strada percorribile…". Fulvio D’Eri