
La cerimonia alla sede di Mese della polizia stradale con autorità colleghi e sindaci
L’8 febbraio di cinquant’anni fa, la guardia della polizia stradale Giuseppe Montella e il suo collega stavano percorrendo la Statale 36 nel territorio di Prata Camportaccio per prestare aiuto ad alcuni automobilisti rimasti in difficoltà durante un’abbondante nevicata scesa sulla zona. Durante il tragitto, in località Porettina, l’autovettura uscì di strada su una curva, a causa del manto stradale particolarmente viscido, e si schiantò contro un palo della luce. La guardia Montella, a causa della gravità delle lesioni riportate, fu trasportato in ospedale a Milano, dove morì quattro giorni dopo. Troppo gravi le lesioni riportate. Il 13 ottobre 2007 la sede del Distaccamento della polizia stradale di Mese fu intitolata alla sua memoria ed è proprio lì che, l’altro giorno, si è svolto il “Memorial day“ per commemorare la sua figura.
"Il suo sacrificio è testimonianza concreta del significato più alto del servizio allo Stato: mettere la propria vita al servizio degli altri" ha sottolineato Cristiano Ambrosini, il segretario provinciale del Sap (Sindacato autonomo di polizia), cui si deve proprio l’istituzione del Memorial day all’indomani delle stragi del 1992, quelle di Capaci e via D’Amelio a Palermo, in cui persero la vita anche gli uomini della scorta di Giovanni Falcone e Paolo Borsellino. Alla cerimonia a Mese, oltre al segretario Ambrosine e agli appartenenti alla segreteria provinciale, hanno partecipato il questore di Sondrio Sabato Riccio, il dirigente della Sezione polizia stradale di Sondrio e Lecco, Alessandro Rossi, il dirigente del Distaccamento di Mese, Marco Raffa, i sindaci di Chiavenna, Luca Della Bitta, e di Mese, Paolo Cipriani, il segretario regionale del Sap Aldo Marcinò e alcuni colleghi in pensione che hanno lavorato e conosciuto personalmente Giuseppe Montella. La cerimonia è stata officiata dall’arciprete di Chiavenna, don Andrea Caelli, che ha letto un messaggio inviato al segretario provinciale del Sap di Sondrio, Cristiano Ambrosini, dal cardinale Oscar Cantoni, vescovo di Como.
Sara Baldini