Morbegno, chiude la pellicceria Marchetti: "C'è crisi, ora farò il muratore a tempo pieno"

La storia dell’artigiano Giorgio Marchetti in piazza Caduti della Libertà: "A 62 anni mi riciclo in un altro lavoro per arrivare alla pensione"

L’artigiano Giorgio Marchetti, 62 anni, al lavoro nel laboratorio-pellicceria

L’artigiano Giorgio Marchetti, 62 anni, al lavoro nel laboratorio-pellicceria

Morbegno (Sondrio) -  «Nell’ottobre 1986 ho avviato l’attività di artigiano pellicciaio, qui a Morbegno in piazza Caduti della Libertà, ma da un decennio è andata sempre più crescendo la sensibilità verso gli animali, con incremento delle pellicce ecologiche (in sostanza di plastica) che ha determinato un forte contraccolpo, unitamente ad altri fattori. Mi riferisco alle prolungate chiusure per l’emergenza Covid, ma non solo. Nonostante lo zoccolo duro degli appassionati delle pellicce, non reggo più la tempesta perfetta. Ho deciso di chiudere il negozio-laboratorio e di riciclarmi in un altro lavoro che mi garantisca un reddito: farò il manovale a tempo pieno". È la svolta, nella sua vita, di Giorgio Marchetti, residenza a Talamona, e da gennaio occupazione in un’impresa edile della Valchiavenna.

«Oltre che agli affezionati clienti che mi hanno permesso, negli anni, di affermarmi in questa attività - dichiara Marchetti, sposato a Rita Germani, bidella, e due figlie grandi - devo essere riconoscente al padrone dei locali che, già una decina d’anni fa, quando sono iniziate le prime difficoltà, mi è venuto incontro con uno sconto sul canone d’affitto. E pensare che, sino al 1993, avevo 2 dipendenti che mi aiutavano nella confezione delle pellicce". La materia prima dove la acquistava ?

«In prevalenza da un grossista di Milano. Le pelli, in gran parte, provenivano dagli Stati del Nord Europa, Finlandia, Danimarca, Svezia, Russia e Ucraina. Ma c’era anche una produzione italiana: da diversi anni, invece, sono vietati gli allevamenti da pelliccia". A spingere l’artigiano a chiudere la bottega, anche altri elementi negativi.

«A convincermi a questo passo - spiega - anche i cambiamenti climatici con inverni sempre più miti, che hanno pesato sul crollo delle vendite, poi gli alti costi energetici, di questi ultimi mesi, unitamente all’atmosfera d’insicurezza nel futuro con la guerra Russia-Ucraina, l’aumento dei costi d’importazione delle pelli. La scomparsa della classe media, quindi altri clienti persi: tanti hanno da pensare a come pagarsi il dentista. Il mio è diventato un bene solo per ricchi".

Da qui la decisione del titolare della “Pellicceria Marchetti” di cambiare. "Ho chiuso fiscalmente con un atto dal notaio Pierpaolo Corradini dell’affermato studio di Morbegno, molto disponibile nei miei confronti - racconta l’artigiano - e grazie a una mia cliente ho trovato un posto fisso in un’impresa edile della Valchiavenna. Ora siamo impegnati a sistemare una villetta i cui proprietari si avvalgono del bonus 110%. Ho avuto la fortuna di avere un lavoro alternativo in fretta perché chi opera nell’edilizia ha difficoltà a trovare manodopera. Prima, per un paio d’anni, ho fatto esperienze stagionali, nei mesi estivi quelli di scarso lavoro al mio negozio, in una ditta di Talamona che si occupa di appalti pubblici. Ora lavorerò per l’impresa, come muratore nell’edilizia residenziale, così, a 62 anni, ho uno stipendio e posso concludere gli ultimi 5 anni di attività lavorativa per la pensione".