Minacciata e aggredita "Finalmente ascoltata"

La donna da lungo tempo vittima di soprusi e violenze convocata in Tribunale dopo il racconto a “Il Giorno“

Migration

di Michele Pusterla

"Grazie all’articolo pubblicato ieri, lunedì, su “Il Giorno“ forse qualcosa si sta finalmente muovendo dopo mesi e mesi di assordante silenzio, dopo le mie numerose denunce che ho presentato a Carabinieri e Polizia di Stato che sembravano essere totalmente cadute nel vuoto, del tutto dimenticate, mentre io continuo a vivere nel terrore...".

A parlare è la 61enne Piera Pendusci, casa a Berbenno, che ci ha raccontato di ripetute minacce, danneggiamenti, uccisione dei suoi animali (una lupa, forse avvelenata, e tre gattini), episodi di stalking e aggressioni.

"Ieri, dopo l’uscita dell’articolo - dichiara Pendusci, addetta alle pulizie nell’ospedale di Sondrio - sono stata contattata dal dirigente dell’Anticrimine della questura di Sondrio, dottor Andrea Sandroni, che mi ha convocato nel suo ufficio per domani martedì 15 febbraio. Poi, sempre nella mattinata di oggi (ieri per chi legge: ndr), mi è arrivata un’altra chiamata. Stavolta era l’ispettore Mauro Menatti della Polizia in servizio alla sezione di Polizia Giudiziaria del Tribunale. Mi ha detto di raggiungerlo nel suo ufficio, su disposizione del magistrato Chiara Costagliola, e ci sono andata. Più tardi Sandroni mi ha detto che saltava l’appuntamento in quanto sentita da Menatti. Mi sono intrattenuta nell’ufficio dell’ispettore circa 2 ore. Mi ha chiesto di riassumergli tutti gli episodi di cui sono stata vittima e che già avevo esposto, nei mesi e anni passati, nelle querele col mio avvocato Giuseppe Romualdi. Gli ho confermato tutto. Oggi voglio ottenere il porto d’armi per mia difesa personale, in quanto ho paura, non sentendomi tutelata. Io vivo sola a Berbenno e più volte sono stata minacciata pesantemente e sono finita all’ospedale dopo una violenta aggressione. Non ho fatto nulla a quell’uomo, ma lui è tuttora completamente libero e non cessa di perseguitarmi. Un giorno con fare minaccioso mi ha detto: “Quello che ti ho fatto sinora è nulla rispetto a quanto ti capiterà“. A diverse denunce il legale ha allegato nomi di testi che hanno assistito agli episodi, audio e immagini come prove del male che ho subito. Ora spero che, finalmente, i magistrati prendano provvedimenti nei confronti di quell’individuo violento".