Mense scolastiche e costi Il sindaco vuole cambiare

Il primo cittadino ha in progetto un unico punto di cottura del cibo per i plessi affidando il servizio ai privati. I sindacati: "Ottanta donne rischiano il posto"

Migration

di Roberto Canali

Fa discutere e divide l’idea del sindaco Alessandro Rapinese di creare un punto unico di cottura dei pasti per le scuole cittadine, affidando così il servizio ai privati.

"Un progetto che ci preoccupa – spiega Alessandra Ghirotti della Funzione Pubblica Cgil – Anche se il sindaco ha ribadito di non voler lasciare a casa nessuno ci sono un’ottantina di lavoratori, quasi tutte donne, che rischiano di rimanere senza posto di lavoro".

Si tratta di uno dei cavalli di battaglia di Alessandro Rapinese che già in campagna elettorale aveva fatto del centro unico di cottura per scuole, asili nido e centri per l’aiuto ai disabili presenti in città uno dei punti cardine del suo programma.

Un salto nel buio secondo i sindacati che di fronte al sindaco hanno evidenziato i tanti dubbi e le perplessità di quello che secondo loro è un progetto completamente da rivedere.

"Si determinerà la svendita al privato di un sistema che oggi funziona e offre un servizio di qualità a tutte le bambine e i bambini della città, oltre che garantire lavoro a condizioni dignitose a molti lavoratori. Il sindaco è convinto ad a rivoluzionare il servizio, ma non ha ancora la minima idea di dove e quando sarà realizzato il punto unico di cottura".

Particolare non da poco visto che in città gli spazi a disposizione non sono tantissimi e in più ci sarà il problema per il gestore di dover organizzare il servizio di trasporto nei singoli refettori. Per riorganizzare tutto ci sarà tempo fino al giugno prossimo, quando andrà a scadenza l’appalto con la società di Euroristorazione di Garbagnate Milanese che si occupa della preparazione dei pasti di 28 delle 39 scuole presenti in città.

Il nuovo centro cottura dovrà sfornare una media di 5mila pasti al giorno, garantendo il servizio per i bimbi delle scuole d’infanzia, gli asili nido, le scuole primarie, le secondarie e la consegna a domicilio per gli anziani e i disabili che fanno affidamento su Palazzo Cernezzi.

"Vogliamo conoscere tempi e modi di questa rivoluzione perché è giusto che tutti i lavoratori sappiano il loro futuro – concludono Nunzio Praticò della Cisl e a Massimo Coppia della Uil – Siamo pronti mettere in campo tutte le necessarie procedure di mobilitazione per contrastare questa realtà che è molto negativa".