"Melazzini senza alcun potere Mancata autonomia, scelta miope"

"Melazzini senza alcun potere  Mancata autonomia, scelta miope"

"Melazzini senza alcun potere Mancata autonomia, scelta miope"

Melazzini non ha alcuna autonomia e quindi il rilancio del Morelli è impossibile. È questo il pensiero del Movimento popolare Rinascita–Morelli Autonomo dopo aver letto una recente delibera dell’Asst Valtellina e Alto Lario che, nell’aggiornare il regolamento sulle deleghe di funzioni di gestione, ha evidenziato "che per quanto riguarda le determinazioni da assumere relativamente al presidio di Sondalo (allegato n.10), la responsabilità dell’istruttoria resta in capo ai direttori indicati come responsabili del procedimento mentre il ruolo di responsabile del provvedimento finale è attribuito al dirigente del presidio Morelli di Sondalo". Questo quel che ci dice la delibera e che riportano i vertici del movimento sondalino.

"Dunque, nonostante gli “ampi poteri“ conferiti inizialmente a Melazzini nell’avviso pubblico di incarico e dopo che lo stesso dirigente dell’ospedale ha redatto il “Piano strategico“ del Morelli – dicono dal Movimento Popolare -, alla prova dei fatti lo stesso è stato “svuotato“ di ogni vera e concreta autonomia gestionale del presidio di Sondalo. Al momento poi non pare che il dirigente di Sondalo possa disporre di un bilancio o di un budget per il Morelli. Insomma, con dispiacere, possiamo dire che “avevamo visto giusto“ sin dall’inizio, quando sostenevamo la richiesta della costituzione di un’Azienda ospedaliera autonoma del Morelli, separata dall’attuale ASST Valtellina ed Alto Lario, quale condizione “strutturale“ e fondamentale per un vero rilancio dell’ospedale e di tutta la sanità di montagna.

Sono stati d’accordo con noi anche i sindaci dell’Alta Valle, il tempo di una campagna elettorale (giugno 2022), per poi “sciaguratamente“ cambiare idea e commettere un altro grave errore, del quale, insieme all’assessore regionale Sertori, hanno la pesante e storica responsabilità. Ora vedremo se ci sarà la volontà e la forza della politica nonché delle Istituzioni locali di rimediare a questa situazione, che condanna inesorabilmente il Morelli al destino di un piccolo ospedale". Amare le conclusioni. "L’impressione è che il Movimento sia visto oramai come un insieme di “reduci“ di una battaglia già persa perché il Morelli deve scomparire nella “visione Sondrio e Milanocentrica“ della sanità di montagna. Pagheremo cara questa miope e drammatica prospettiva".

Fulvio D’Eri