Mazzetta da 60mila euro Chieste sette condanne

Il pm Roberta Panico ieri ha chiesto sette condanne per la mazzetta da 60mila euro incassata (e poi restituita) tra il 2017 e il 2018 dall’ex luogotenente della Finanza di Chiari Antonio Romano, un’inchiesta già sfociata in condanne e patteggiamenti. A dibattimento, per a vario titolo favoreggiamento della corruzione, rivelazione di segreto d’ufficio e accesso abusivo alle banche dati riservate, ora ci sono finanzieri Marco Gisonna (in pensione) - chiesti 2,6 anni - e Antonio Piccolo (3,6 anni) il commercialista dello Studio 88 di Castrezzato Giorgio Passeri (5 anni), i penalisti, padre e figlia, Alessandro e Carlotta Mainardi (2 anni), l’informatico Sergio Nicolini (1,8) e il funzionario del Fisco Davide Scifo (3 anni). Cuore del procedimento, appunto la tangente transitata dall’imprenditore edile Mauro Sala a Romano tramite la ragioniera Natalina Noli, titolare dello Studio 88, per ammorbidire i controlli alla sua Montorfano. Piccolo per il pm avrebbe spinto Noli a un illecito per fare arrestare Romano, verso cui nutriva animosità e rivelato l’esistenza dell’indagine. I Mainardi, invece - ieri, per una coincidenza, interessati da un blitz della Gdf per altra vicenda - avrebbero favorito Noli e Passeri, da loro assistiti, usando lo studio come “cassaforte“ di prove da sottrarre agli inquirenti, certi dell’inviolabilità dello stesso. Avrebbero inoltre occultato due registrazioni (un colloquio tra Noli e Piccolo e la restituzione della mazzetta da Noli a Sala). "Quando nel luglio 2018 il Gico perquisì lo Studio 88 e chiese di consegnare videoregistrazioni, Noli riferì che non ne aveva, presente Mainardi, che alla Finanza disse di essere in possesso di un’arma segreta che avrebbe usato per farla scagionare. Quelle registrazioni che consentivano di identificare corrotto, corruttore e mediatore". I legali avrebbero poi consigliato a Noli di bonificare le auto da cimici e "buttare via le cose che non vanno bene", per la procura riferendosi alla contabilità della Montorfano del 2013-2015 fatta sparire dopo che Romano restituì la mazzetta. A cancellarla per il pm fu Passeri con Nicolini.

Beatrice Raspa