SARA BALDINI
Cronaca

L’operazione “Recharge“. Spuntano i nomi degli impresari finiti nella rete della Finanza

Valdisotto, scoperto giro di mazzette in cambio di appalti e affidamenti diretti delle opere pubbliche

Le Fiamme gialle di Sondrio sono scese in campo contro la corruzione nella Pubblica amministrazione

Le Fiamme gialle di Sondrio sono scese in campo contro la corruzione nella Pubblica amministrazione

Alta Valle a metà tra sdegno e curiosità per i primi dettagli emersi dall’operazione Recharge della Guardia di Finanza. "Basito" si è detto il sindaco di Valdisotto Alessandro Pedrini, dopo aver appreso che il proprio responsabile dell’Ufficio Lavori Pubblici, Nicola Amato è da martedì agli arresti domiciliari per una brutta storia di tangenti in cambio di appalti e affidamenti diretti. Oltre a lui, degli altri quattro soggetti ai domiciliari per ora si conoscono soltanto i nomi del compaesano costruttore Enrico Davide Bracchi e quello di Gianlucio Ferrari di Castiglione della Presolana, in provincia di Bergamo, titolare di una ditta specializzata nella fornitura e posa in opera di pavimentazioni in pietra naturale e porfido per interni ed esterni. Per loro e le altre otto persone indagate – due ai domiciliari e sei con il divieto temporaneo di contrattare con la Pubblica Amministrazione – ancora non è stata fissata la data degli interrogatori di garanzia. Nei loro confronti sono stati ipotizzati diversi reati di peculato, corruzione, atti contrari ai doveri d’ufficio, falso ideologico in atto pubblico e reati di natura paesaggistico ambientale. L’avvio della lunga e complessa attività d’indagine ha preso avvio da un esposto presentato alla Tenenza di Bormio della Guardia di Finanza che faceva riferimento a fatti risalenti agli anni 2021 e 2022, riguardanti l’aggiudicazione di gare d’appalto, bandite dal comune di Valdisotto, per l’affidamento di diversi lavori e servizi per importi consistenti. Allora Pedrini era già sindaco, poi confermato alle amministrative del giugno 2022. Possibile che dopo le perquisizioni delle Fiamme Gialle del novembre 2023 nell’ufficio del geometra Amato il primo cittadino non abbia cominciato a sospettare qualcosa? Lecito chiederselo, anche se in realtà, almeno dall’esterno, ciò che accadeva era semmai all’insegna della massima operatività perché il sistema corruttivo consentiva, attraverso l’affidamento diretto (senza gara) dei lavori, di fare molto e in fretta. Il modus operandi era quello infatti dell’"artato frazionamento degli appalti" per far sì che le procedure arrivassero a un affidamento diretto anziché negoziato. Sara Baldini