MICHELE PUSTERLA
Cronaca

Livigno, anche qui muoiono i piccoli negozi

I rappresentanti dei commercianti: "Internet penalizza anche noi ". C’è chi, come Alpicarni, cerca nuove alleanze per potenziarsi

Livigno, piccola capitale dello shopping

Livigno, 28 gennaio 2020 -  «Nonostante il vantaggio dell’Iva, nel senso che ai prodotti in vendita sul nostro territorio non è applicata, anche le nostre attività commerciali subiscono fortemente la concorrenza online, in particolare le ditte dei settori abbigliamento ed elettronica". È la puntuale disamina del livignasco Roberto Galli, presidente di Federalberghi Sondrio con 4 alberghi e ristoranrti a Livigno, sulla situazione commerciale nel “piccolo Tibet” della Valtellina. "Sono numerosi gli autotrasportatori che salgono a Livigno per fare le consegne di pacchi di merci acquistate, attraverso l’e-commerce, anche dai residenti - aggiunge Galli -. È un volume segnalato in crescita che ha, inevitabilmente, portato alla chiusura di diverse attività locali".

E, per cercare di porre un argine, c’è chi, fra gli imprenditori del territorio, cerca alleanze strategiche con strutture di vendita più grandi e competitive. "Nato nel 1993 quale immagine di Alpicarni il nostro negozio “Mercato delle carni” di via Saroch, davanti agli impianti di risalita di Carosello 3000, dopo 27 anni dai primi di febbraio si trasferisce in via Bork all’interno di un supermercato della Cooperativa denominato al Paradisin Coop. La Cooperativa è un’azienda storica di soli soci livignaschi - spiega l’imprenditore Sergio Cantoni -. Darà spazio alle carni scelte di Alpicarni, anch’essa azienda storica di Livigno con in paese lo stabilimento per la produzione della tipica “Brisaola da Livign”".

«A livello commerciale si sentono anche qui gli effetti dell’e-commerce - dichiara Siria Fedrigucci, vice presidente dell’Associazione Turismo e Commercio di Livigno - . Siamo un’isola felice, per tanti aspetti, favoriti dal turismo internazionale, ma anche noi soffriamo delle vendite online, mica possiamo far la guerra a questo nuovo sistema di vendita. Diversi negozianti, in questi anni, hanno chiuso, ma il fenomeno qui non è grave come altrove. Anche perchè qui operano imprenditori molto bravi a rinnovarsi. Non abbiamo dati precisi, al momento, sulla moria di attività economiche. C’è anche chi, di fronte alle difficoltà, ha deciso di chiudere per intraprendere altre attività. I livignaschi sono dei gran lavoratori, si rimboccano le maniche, per ovviare ai momenti difficili ascoltano di più le necessità dei clienti, offrono alla clientela nuovi servizi". Gli enti pubblici dovrebbero fare di più per aiutare la categoria, come ad esempio avviene nel vicino Trentino Alto Adige a statuto speciale ?  "Certo - la risposta di Fedrigucci - il privato investe tanto e anche Comune e Apt, con i quali c’è ottima collaborazione per gli obiettivi da raggiungere, potrebbero, forse, fare di più ad esempio su Ztl, sistemazione strade e attrattività. Le pecche, è chiaro, ci sono. Anche la Regione potrebbe dare una mano maggiore".