
L’ex monastero di Astino protetto dallo scudo blu
Importante riconoscimento per l’ex monastero di Astino, che da venerdì è “protetto“ dallo Scudo Blu, l’emblema riconosciuto a livello internazionale e previsto dalla Convenzione dell’Aja per la protezione dei beni culturali nei conflitti armati. Dopo il Teatro Donizetti, piazza Duomo e piazza Vecchia, anche sull’ingresso del monumento recuperato dalla Fondazione Mia è stata apposta la targa con lo scudo appuntito in basso, simbolo internazionale della Croce Rossa per la protezione dei beni culturali nelle guerre. Astino entra così a far parte della lista di quei luoghi che non solo dovranno essere difesi, ma che non potranno ad esempio essere utilizzati come deposito di armi e munizioni, sedi di potere e governo, caserme, per evitare che diventini obiettivi militari. L’iniziativa, promossa a livello nazionale dalla Croce Rossa italiana con la campagna "Il futuro ha una lunga storia. Proteggiamola", è stata fatta propria dai Comuni di Bergamo e Brescia uniti nella Capitale della Cultura 2023. L’ex complesso monastico di Astino è stato individuato dal Comune di Bergamo come sito da proteggere. "In particolare - spiegano i promotori dell’iniziativa -l’ex monastero è parte integrande della storia del territorio, emblematico del passato che ha contribuito a forgiare il presente e, di conseguenza, è un luogo in cui la comunità locale si identifica e può rintracciare parte delle proprie origini. Oltre al valore storico e artistico, rappresenta oggi un vivace centro della vita sociale e culturale di Bergamo".
Michele Andreucci