SARA BALDINI
Cronaca

L’ex convento domenicano rinasce. Sant’Antonio sarà polo culturale

Morbegno, terminati i lavori progettati e diretti dall’architetto Caligari con restauri di Garoli. In quelle che furono scuderie aprirà un museo permanente dedicato alla Prima guerra mondiale.

Il chiostro di Sant’Antonio è stato utilizzato anche per eventi enogastronomici Adesso morbegnesi e turisti potranno ammirare tutte le novità dopo i cantieri

Il chiostro di Sant’Antonio è stato utilizzato anche per eventi enogastronomici Adesso morbegnesi e turisti potranno ammirare tutte le novità dopo i cantieri

In quelle che furono scuderie un museo permanente sulla Grande Guerra, nei locali che affacciano su entrambi i chiostri spazi polivalenti, gli eventi culturali concentrati nel chiostro nord, più pregevole dal punto di vista artistico e dunque più delicato, mentre in quello sud saranno ospitate manifestazioni enogastronomiche, banchetti e rinfreschi. Lo smontaggio dei ponteggi del campanile è un segnale inequivocabile: sono terminati gli interventi per il restauro dell’ex convento domenicano di Sant’Antonio. I lavori, progettati e diretti dall’architetto Alessandro Caligari, sono stati eseguiti dall’impresa Tre Cerri e dallo staff del restauratore Marco Garoli. "Si è partiti dall’imponente prospetto che si affaccia sulla piazza. Sono stati rifatti i serramenti, risanati gli intonaci e riproposto il colore originale che aveva la facciata in origine. Analogo intervento è stato fatto sul prospetto opposto – spiega l’architetto Caligari - Si è passati poi al restauro degli elementi superstiti delle decorazioni cinquecentesche della parete Nord della chiesa". Nel chiostro Sud è stata invece rifatta la pavimentazione del porticato e si è intervenuti sui locali a cavallo dei due chiostri. "Queste stanze, particolarmente strategiche – prosegue il progettista dei lavori - potranno essere utilizzati come spazi espositivi, per conferenze ma anche per eventi conviviali".

Una sorpresa, poi, durante i lavori nei locali della manica Ovest. "Nel rifare le pavimentazioni, è emerso un antico acciottolato con delle canaline di scolo. Considerate le dimensioni e i materiali, molto probabilmente questi locali erano delle scuderie – sempre l’architetto Caligari - In questi ambienti, particolarmente suggestivi, sarà allestito un museo permanente sulla Grande Guerra". Da ultimo, l’intervento sul campanile: qui i lavori sono stati finanziati dalla Fondazione Isabel e Balz Baechi. Sono stati individuati i colori originali di tutte le superfici, pertanto sono stati restaurati, o riproposti in sottotono, i conci angolari, le cornici degli arconi della cella campanaria, le decorazioni del lanternino sommitale ed il quadrante del grande orologio che, pur senza le lancette, con i suoi quattro metri di diametro catalizza lo sguardo dei passanti.