LAURA TADDEI
Cronaca

A Sondrio lezioni di legalità economica

L'illegalità incide profondamente nei rapporti tra i cittadini e sul senso civico della società

Primo a destra Fiordi, Boggio Rebutti e Gittardi

Sondrio, 28 ottobre 2017 -  L’illegalità incide profondamente nei rapporti tra i cittadini, sul senso civico della società e costituisce un fattore di disgregazione del Paese, di contrapposizione tra le persone. Nasce così, dalla volontà di sensibilizzare le giovani generazioni sui rischi e le conseguenze di pratiche scorrette la «giornata della legalità economica», curata da Fondazione Credito Valtellinese e dalla Fondazione per l’educazione finanziaria e al risparmio (Feduf) insieme all’Ufficio scolastico.

È a questo fine che, ieri, sono state chiamate ad intervenire due autorità tutrici della legalità nella provincia di Sondrio: il prefetto, Giuseppe Mario Scalia e il procuratore della Repubblica, Claudio Gittardi. Il quale ha detto: «Dalla conoscenza e dalla consapevolezza deriva il controllo. La partecipazione alla vita economica e sociale non richiede grandi scelte, significa solo essere cittadini consapevoli. Consapevoli anche che, se utilizziamo ad esempio la moneta elettronica (bancomat e carta di credito) più facilmente la persona a cui compriamo pagherà le tasse innestando un processo di serena vita comune». «Dobbiamo ricordarci di fare una cosa come ragazzi o adulti – ha aggiunto - leggere la Costituzione, perché in essa c’è tutto. È soprattutto il passaporto della libertà e dell’uguaglianza delle giovani generazioni. Voi potete andare a scuola, imparare, ma la cultura è un’esperienza che è la condizione della vostra libertà e della vostra uguaglianza. Ricordatevi che dove non c’è cultura, c’è disuguaglianza e c’è assenza di possibilità e di capacità di sviluppo della propria personalità. Nei primi articoli della Costituzione ci sono i principi cardine della vita di ognuno: democrazia, lavoro, popolo, uomo, sviluppo della personalità, solidarietà economica (prima di quella politica e sociale) e uguaglianza, che si attua rimuovendo gli ostacoli di ordine economico, sociale e culturale.

La legalità è la condizione ineliminabile della libertà, che non esiste dove ci sono condizionamenti di criminalità organizzata ed economica». Libertà che si avverte soprattutto dove non sono radicate le organizzazioni criminali, che limitano la vita delle persone, ma verso cui è necessario ribellarsi, con coraggio, come ha suggerito il prefetto Giuseppe Mario Scalia: «Per combattere le mafie bisogna dire «no» alle scorciatoie. Ogni cittadino deve fare la sua parte uscendo dal silenzio e prendendo parola. La libertà non si può ottenere passivamente, bisogna combattere. L’impegno in questo senso deve essere politico, perché l’onestà e la tutela dei cittadini da parte delle istituzioni fanno sì che le mafie non prolifichino, ed economico, che crea disuguaglianze». E ha concluso: «Ai giovani va il mio invito a combattere sempre affinché le primavere non tramontino».