Lecco, truffe e frodi informatiche. In un solo anno i casi sono stati oltre 1.600

Un’impennata di episodi durante e dopo l’emergenza pandemica

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Ogni giorno almeno quattro lecchesi vengono truffati o frodati. Succede per strada, in casa e anche in rete, perché spesso il web è il posto meno sicuro. Nel 2022 sono state denunciate 1.664 truffe e frodi informatiche, ad un ritmo di 4 e mezzo al giorno, sabati, domeniche e festivi compresi, perché gli imbroglioni, reali o virtuali che siano, non riposano mai.

Delle 1.664 denunce, quasi un sesto, 288, sono state messe a segno a Lecco città, nel capoluogo. I truffatori utilizzano mille travestimenti, mille espedienti, mille trucchi per raggirare e rubare: si spacciano per carabinieri, poliziotti, avvocati, medici, infermieri, letturini, tecnici di società di servizio; battono cassa con il pretesto di riscuotere multe o condizionali per risparmiare l’arresto di figli e nipoti; si introducono nelle abitazioni con la scusa di controllare contatori e riparare guasti. I truffatori del web, invece, si propongono per vendere di tutto e di più sui siti di annunci di prodotti di seconda mano, intascando soldi per ciò che poi non recapitano; oppure carpiscono dati personali per ottenere finanziamenti, mutui e fare shopping online per conto terzi ad insaputa dei diretti interessati di cui sfruttano generalità e conti corrente.

L’unica nota positiva è che rispetto all’anno prima i numeri dei raggiri sono in calo: nel 2021 le denunce erano state 2.014, di cui 305 a Lecco. Nel 2020 erano state invece 1.528, di cui 198 a Lecco. Significa che in tre anni oltre 5mila lecchesi, tanti quanti tutti gli abitanti di paesi come Barzanò, Lomagna o Calco, neonati e anziani compresi, sono stati truffati o frodati. Truffe e frodi hanno registrato una brusca impennata durante la pandemia: nel 2019 erano state "solo" 235 in tutta la provincia. Daniele De Salvo