
"Lecco capitale dell’alpinismo". Così il Cai festeggia i 150 anni
Centocinquanta. Sono gli anni del Cai di Lecco. Li ha compiuti l’altro ieri, mercoledì. Il Club Alpino Italiano lecchese è nato infatti il 22 maggio 1874. Uno dei “papà“ è stato niente meno che Antonio Stoppani, l’abate del Belpaese, di cui quest’anno ricorre il bicentenario della nascita sebbene abbia passato l’onore della presidenza al medico e alpinista Giovanni Pozzi, perché lui era già alla guida del Cai di Milano.
Tra i soci illustri del Cai lecchese ci sono stati anche Mario Cermenati, Riccardo Cassin (nella foto) – al quale è dedicata la sezione – Carlo Mauri, Casimiro Ferrari, Mario Dell’Oro, Ginetto Esposito, Vittorio Ratti e tanti altri che hanno scritto non solo la storia dell’alpinismo tricolore ma anche quella d’Italia.
Per festeggiare i 150 anni, invece di spegnere le candeline sulla torta gli alpinisti lecchesi l’altra sera hanno acceso un faro sul San Martino, montagna simbolo di Lecco insieme al Resegone, proiettando sulla parete del monte il logo del 150esimo della fondazione. Alla festa ha partecipato pure il presidente nazionale del Cai, Antonio Montani, che ha regalato il dono più bello agli alpinisti del Cai di Lecco e a tutti i lecchesi: il riconoscimento che Lecco è la capitale dell’alpinismo: "Io non so se ci sia una capitale delle Alpi, ma se c’è una capitale alpinistica è certamente Lecco". "Lecco non sarebbe ciò che è senza le sue montagne – ha rimarcato anche il sindaco Mauro Gattinoni – Parlare di Lecco è parlare di montagna".
D.D.S.