SARA BALDINI
Cronaca

L’eccidio di Rogorbello, l’Anpi non dimentica

VERVIO "La libertà, la democrazia, la pace e i diritti civili conquistati 80 anni fa sono un patrimonio da proteggere strenuamente,...

VERVIO "La libertà, la democrazia, la pace e i diritti civili conquistati 80 anni fa sono un patrimonio da proteggere strenuamente,...

VERVIO "La libertà, la democrazia, la pace e i diritti civili conquistati 80 anni fa sono un patrimonio da proteggere strenuamente,...

VERVIO

"La libertà, la democrazia, la pace e i diritti civili conquistati 80 anni fa sono un patrimonio da proteggere strenuamente, per questo l’Anpi rivendica la piena attuazione della nostra Costituzione, una costituzione antifascista, e non il suo cambiamento o modifica, per non tradire le aspettative per le quali i partigiani hanno lottato. È un debito morale che abbiamo nei confronti dei morti trucidati di Vervio, come nei confronti di tutti coloro che hanno combattuto per la nostra libertà e per la giustizia sociale, oggi purtroppo messa in discussione anche con l’affossamento consapevole del sistema sanitario italiano e della scuola pubblica". È stato un intervento intenso e intrecciato all’attualità, quello che il presidente provinciale dell’Anpi Sergio Spolini ha tenuto domenica scorsa a Vervio, dove come ogni anno si è ricordato l’eccidio nella frazione Rogorbello ad opera dei fascisti della Gnr di frontiera. Era il 3 febbraio del 1945: furono catturate sei persone, cinque partigiani della Brigata Gufi e un civile. Vennero legati al collo con una corda da campana e trascinati fino a Vervio, dove furono picchiati e torturati, perché non si rifiutarono di fornire informazioni sui loro compagni. Quattro partigiani e il civile, un ragazzo di 20 anni, furono fucilati mentre il sesto, partigiano, per la sua giovanissima età, venne trasferito a Brescia e lì condannato a morte e destinato a un campo di sterminio in Germania, dove tuttavia non arrivò mai, riuscì a fuggire durante il trasferimento. I fascisti sfogarono poi la propria rabbia contro la popolazione inerme, incendiando le case della frazione di Rogorbello. Domenica 2 febbraio dopo la Messa in ricordo dei 5 patrioti uccisi, celebrata da don Ferruccio Citterio, la cerimonia è proseguita sulla piazza del monumento, dove è stata depositata una corona d’alloro davanti alla lapide che ricorda i martiri partigiani. Nel suo intervento il sindaco Enrico Ciampini ha esaltato i valori della pace, in tempi, i nostri, nei quali questa appare assai compromessa. "Purtroppo, dobbiamo constatare che se la lotta dei partigiani di 80 anni fa ha sconfitto il regime fascista, non ha debellato quell’ideologia nefasta su cui si basava. Ignorare il passato significa rischiare di ripeterlo" ha aggiunto a mo’ di monito il presidente provinciale Anpi Spolini.

S.B.