SARA BALDINI
Cronaca

Le attese in Pronto soccorso. Solo 42 minuti negli ospedali di Asst Valtellina e Alto Lario

Tra presa in carico del paziente e visita i tempi registrati sono i migliori della Lombardia. Il direttore Spaterna: "Parliamo di uno dei pilastri fondamentali dell’assistenza sanitaria".

Tra presa in carico del paziente e visita i tempi registrati sono i migliori della Lombardia. Il direttore Spaterna: "Parliamo di uno dei pilastri fondamentali dell’assistenza sanitaria".

Tra presa in carico del paziente e visita i tempi registrati sono i migliori della Lombardia. Il direttore Spaterna: "Parliamo di uno dei pilastri fondamentali dell’assistenza sanitaria".

Sebbene sia già prevedibile la levata di chi scudi di chi è stato protagonista di esperienze non ottimali, la conferma arriva dai numeri: l’attività dei pronto soccorso dell’Asst Valtellina e Alto Lario si colloca ai vertici in Lombardia per tempi di attesa e gestione dei pazienti. Nei primi 130 giorni del 2025, i Dea (Dipartimento emergenza e accettazione) di Sondrio e Sondalo, il pronto soccorso di Chiavenna e i punti di primo intervento di Morbegno e Livigno hanno gestito quasi 28mila pazienti, oltre 200 al giorno, con un tempo di attesa medio, fra presa in carico e visita, di 42 minuti, e chiusura della pratica in meno di tre ore, variando tra i circa 60 minuti richiesti per i codici bianchi e le quattro ore per i casi più gravi.

Nello specifico, a parte i codici rossi, presi in carico all’arrivo in Pronto soccorso e registrati successivamente, il tempo medio di attesa fra triage (la fase di attribuzione dell’ordine di trattamento in base alla gravità) e visita è di 23 minuti per i codici arancioni, 40 per gli azzurri, 45 per i verdi e 49 per i bianchi. In media fra triage e chiusura della pratica - ricovero, trasferimento in altre strutture ospedaliere o dimissioni - trascorrono 3 ore e 36 minuti per i codici rossi, 4 ore e 4 minuti per gli arancioni, 3 ore e 40 per gli azzurri, 2 ore e 29 per i verdi e un’ora e 5 per i bianchi. Un dato particolarmente significativo riguarda i tempi ridottissimi di “sbarellamento“, ossia il trasferimento del paziente dall’ambulanza al pronto soccorso: ciò permette ai mezzi di tornare subito operativi per nuovi interventi.

"Il pronto soccorso è uno dei pilastri fondamentali dell’assistenza sanitaria e negli ultimi anni il suo ruolo è profondamente cambiato – spiega il direttore Raniero Spaterna (nella foto) – non è più solo un punto di accettazione, ma un vero e proprio luogo di diagnosi e cura critica, in cui i pazienti vengono stabilizzati, curati e monitorati prima di essere dimessi o trasferiti nei reparti di degenza. In questo contesto si inseriscono i progetti di sviluppo: l’Obi, Osservazione breve intensiva, uno spazio dedicato alla gestione temporanea di pazienti con situazioni cliniche che richiedono monitoraggio per 24-48 ore, e il Reparto di Medicina di emergenza, che consentirà di assistere pazienti complessi direttamente dal pronto soccorso".