L’annata agraria chiude con un bilancio positivo, ma resta la forte flessione fatta segnare dal settore frutticoltura. La Giornata del ringraziamento di Coldiretti Sondrio, tenutasi a Villa di Tirano, è stata l’occasione per i vertici valtellinesi dell’associazione di stilare un bilancio sull’attività agricola del 2024. Una giornata molto partecipata, con centinaia di agricoltori. Si è tenuta anche la benedizione delle macchine agricole, con il saluto delle autorità al centro polifunzionale: tra gli intervenuti, accolti dal direttore di Coldiretti Sondrio Giancarlo Virgilio, il sindaco di Villa Franco Marantelli Colombin, il prefetto Anna Pavone, Dario Corvi in rappresentanza della Provincia, l’assessore regionale alla Montagna Massimo Sertori, i presidenti delle Cm di Tirano (Giordana Caelli) e di Sondrio (Tiziano Maffezzini) e il consigliere regionale Silvana Snider. In chiusura c’è stato il pranzo sociale, in collaborazione con la Pro loco di Villa, preparato a partire dalle materie prime dei produttori agricoli di Coldiretti Sondrio.
"Il 2024 è un anno particolare per noi di Coldiretti, festeggiamo infatti gli 80 anni dalla fondazione – dice Sandro Bambini, presidente Coldiretti Sondrio -. Ed è un anno che ci avvicina alle Olimpiadi del 2026, con la Valtellina che si presenta come una "food valley di montagna". L’annata agraria è stata particolare, condizionata dal clima, ma con esiti che, grazie alla tenacia dei nostri imprenditori agricoli, oggi possiamo dire positivi. Ciò vale per la zootecnia, con una stagione d’alpeggio partita tardi per via delle piogge a primavera inoltrata ma che ha saputo recuperare sul campo grazie al clima di un’estate calda e asciutta, regalando formaggi da manuale. Annata positiva anche per l’agricoltura, peronospora a parte. La frutticoltura è un settore in chiaroscuro, in un decennio ha visto una flessione di oltre 200 ettari: da 1137 a 880 circa. La speranza è che nei prossimi anni si possa invertire la rotta. Il clima ha condizionato anche altri settori importanti come quello apistico. E poi c’è il comparto del biologico, in crescita". Fulvio D’Eri