
Foto di gruppo per i giovani ospiti della Valmalenco
CHIESA VALMALENCO
Un percorso che valorizza la tradizione della lavorazione della pietra ollare, un sapere antico che ancora vive grazie all’impegno di artigiani e comunità locali, un patrimonio culturale immateriale da preservare e far conoscere puntando su linguaggi creativi e partecipativi. Nasce con questa finalità "Modellare il tempo. Living Heritage nel territorio alpino", progetto promosso dall’Archivio di Etnografia e Storia Sociale (AESS) della Direzione Generale Cultura di Regione Lombardia. In collaborazione con ERSAF, Codici Ricerca e Intervento e lo Studio Shift di Morbegno, sei giovani tra i 19 e i 35 anni sono stati selezionati per partecipare al percorso formativo e immersivo. Il loro compito? Diventare osservatori attivi, raccogliere storie e pratiche locali, e tradurre il tutto in prodotti di comunicazione creativa. Il gruppo affronterà tre "missioni" sul territorio, la prima delle quali si è svolta dal 10 al 12 giugno in Valmalenco. Accompagnati dallo Studio Shift, i partecipanti hanno visitato luoghi di produzione industriale e incontrato i loro giovani protagonisti – Serpentino & Graniti sotto la guida di Adele Cabello, Serpentino Scisto srl con Luca Albareda, Alpi Stone di Dionigi Pedrotti, Nuova Serpentino d’Italia con Simone e Andrea Cabello, Paolo Mauri di Mauri Marmi – e botteghe artigiane come quella di Pietro Gaggi e Antonella Mauri. Non sono mancate visite ai luoghi della memoria come il Museo diffuso del Serpentino. "Con “Modellare il tempo“ vogliamo che il patrimonio immateriale non sia percepito come qualcosa da conservare in teca ma come una pratica viva, che si evolve e si trasmette – ha dichiarato l’assessore regionale alla Cultura Francesca Caruso - Per questo mettiamo al centro i giovani: sei under 35 creativi che, in ascolto alle comunità locali, tradurranno i saperi artigiani in opere contemporanee da restituire al territorio. È così che la cultura diventa partecipazione, innovazione e futuro".
Il gruppo è stato guidato da Elena Giunta di Studio Shift, designer e docente presso Politecnico di Milano e Libera Università di Bolzano. "Come valtellinese, originario proprio della Valmalenco – dichiara Alberto Vedovatti, co-founder di Studio Shift e facilitatore di Comunità per il progetto - provo grande orgoglio e fiducia in questo percorso. Mi auguro che possa portare valore tanto ai giovani partecipanti quanto al nostro territorio, così ricco di potenzialità per il futuro". La valle del serpentino trova nuovi estimatori e guarda avanti valorizzando le tradizioni.
Sa.Ba.