Un esoscheletro, come nei film di fantascienza. L’esoscheletro a cui stavano lavorando i ricercatori del Polo territoriale di Lecco del Politecnico di Milano però non è fantascienza: esiste già un prototipo. E non serve per film con effetti speciali: è progettato per rimettere in piedi quanti sono rimasti paralizzati in seguito ad un incidente sul lavoro. È il progetto TwinMED, finanziato dai vertici di Inail, l’Istituto nazionale per l’assicurazione contro gli infortuni sul lavoro, realizzato con gli scienziati della Fondazione Istituto italiano di tecnologia.
Collaborano anche i ricercatori di SensiLab, il laboratorio di Sensori e sistemi biomedicali del Polo territoriale di Lecco del Politecnico di Milano, guidato dal professor Giuseppe Andreoni. Partendo dal prototipo di Twin, un esoscheletro attivo per consentire a persone paraplegiche agli arti inferiori di poter tornare a camminare per qualche ora al giorno, l’obiettivo è di realizzarne uno più innovativo e multimodale con sistemi di feedback neurosensoriali movimento-correlati: servirà per l’esecuzione di trattamenti riabilitativi completi, grazie all’integrazione di nuove funzionalità robotiche per il recupero dell’equilibrio e alla terapia basata su stimolazione del sistema muscolare e vegetativo.
Tramite l’utilizzo di nuove strategie di controllo e di sensoristica specifica, fornirà dati utili, come frequenza cardiaca, frequenza respiratoria, attività elettromiografica per monitorare l’attività del paziente e personalizzarne il percorso riabilitativo. "In particolare il lavoro svolto nel nostro SensibiLab si concentra sulla progettazione e sullo sviluppo di un sistema indossabile per il monitoraggio durante l’uso dell’esoscheletro – spiega Giuseppe Andreoni - Partiamo da una robusta base acquisita da un precedente progetto, per sviluppare una maglia sensorizzata che permette un monitoraggio continuo delle contrazioni muscolari dei muscoli degli arti superiori, del tronco e del battito cardiaco di chi la indossa, consentendo un’analisi dettagliata della salute cardio-respiratoria e i corretti movimenti durante l’utilizzo dell’esoscheletro". Il progetto, alle fasi finali, potrebbe portare a un cambiamento rivoluzionario: i risultati preliminari sono promettenti.