I cambiamenti climatici con stagioni sempre meno piovose che determinano siccità rendono più complesse
le operazioni per spegnere gli incendi. Esempio ne è stato
il grande incendio divampato sabato
sul monte di Esino Lario, nella zona di Narele. Domarlo non è stato semplice, perché
le fiamme sono state appunto alimentate
dalla siccità e sospinte
da raffiche di vento
a 40 chilometri all’ora.
Anche in questo caso
non è escluso che si tratti di un incendio doloso
o che comunque sia stato appiccato di proposito
e poi sia sfuggito
di mano.
F.P.