In Centrale senza presidio di soccorso

Con una certa frequenza, nella Stazione Centrale di Milano mi capita di sentire un pressante annuncio, più volte ripetuto, con cui si chiede se è presente tra i viaggiatori un medico per un caso urgente. Una stazione ferroviaria non è certamente un luogo del tutto esente dal rischio di incidenti. Basti pensare non solo ai treni in movimento, ma anche agli impianti meccanici, alle porte dei treni, ai possibili principi di incendio, ai malintenzionati e alle possibili reazioni delle vittime, alle aggressioni (come si è verificato in questi giorni), nonché ai malori, più o meno gravi, che possono capitare ai frequentatori. Se un passeggero si sente male a bordo di un treno in arrivo la prima cosa cui pensa è che in stazione troverà assistenza. Tutto queste problematiche sono ovviamente moltiplicate in un luogo frequentato giornalmente da centinaia di migliaia di persone, viaggiatori, accompagnatori, addetti. La Centrale, per le sue caratteristiche strutturali, di dimensioni e di accessibilità, non può affidarsi esclusivamente per l’assistenza medica, che a volte deve essere immediata, a interventi dall’esterno, con relativi problemi di traffico, parcheggio ed accesso. Trovo incredibile che non vi sia un presidio medico fisso e facilmente individuabile, con la presenza di personale adeguatamente qualificato per affrontare anzitutto le situazioni di emergenza, ma anche per l’assistenza a chi dovesse sentirsi male. So che un tempo questo servizio esisteva e riceveva numerosissime richieste di intervento. Sarebbe quanto mai importante che venisse ripristinato.

Giorgio Dahò, Lecco

Anche questo rientra nella stessa esigenza riproposta dalle drammatiche aggressioni di questi giorni: sicurezza.

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