
Il ponte San Michele non diventerà una meraviglia del mondo
Un nuovo grande ponte attaccato al vecchio San Michele. Il conto da pagare è salato. Costerà 360 milioni di euro e 5 anni di lavori, più l’aumento di automobilisti e camionisti che lo attraverseranno e attraverseranno i paesi della zona, e la rinuncia a chiedere che lo storico viadotto venga riconosciuto tra le meraviglie del mondo. Quest’ultimo prezzo potrebbe provocare un incidente diplomatico con i partner europei, perché probabilmente la possibilità di diventare patrimonio dell’umanità verrà preclusa pure agli altri grandi cinque viadotti ad arco in ferro in lizza con il San Michele per entrare nell’elenco dei siti Unesco: il viadotto del Viaur e il Garabit viaduct in Francia, il Dom Luís I e il Maria Pia a Porto in Portogallo e il Muengstender Bruecke in Germania. A benedire la costruzione di un unico grande ponte, viario e ferroviario insieme, per rimpiazzare il San Michele da pensionare entro il 2030 perché non reggerebbe oltre, nonostante sia stato di recente completamente ristrutturato pezzo a pezzo e consolidato, è stato il vicepremier e ministro alle Infrastrutture Matteo Salvini, che ieri ha partecipato ad un incontro insieme all’assessore regionale alle Opere pubbliche Claudia Maria Terzi, i tecnici di Rfi e agli amministratori locali per il via libera al nuovo collegamento sull’Adda.
"Finalmente si parte con la fase di progettazione per il nuovo attraversamento sull’Adda, un’opera necessaria e strategica per garantire la mobilità tra le due sponde e il collegamento tra province", sottolinea comunque l’assessora lombarda. Verrà bandito un concorso internazionale. Contestualmente verrà avviata una discussione per valutare possibili infrastrutture di mitigazione sulla viabilità, come varianti e nuove strade, ed eventuali limiti di transito. Il nuovo ponte sarà appunto un ponte unico, come il San Michele: sopra il piano viario su cui transiteranno fino 14mila veicoli al giorno, tra cui più di 2mila camion, rispetto ai 5.700 attuali; sotto la linea ferroviaria, a doppio binario, su cui passeranno 68 treni, invece dei 40 di oggi. Verrà costruito a 30 metri di distanza dal San Michele. Si tratta di una scelta obbligata, sia per la presenza di una frana poco più a valle, sia per mantenere le attuali stazioni di Paderno e di Calusco. Daniele De Salvo