
Oriano Mostacchi decisissimo a cedere la sua creatura fuori provincia per mancanza di alternative locali. Il suo grido d’allarme, lanciato da oltre un anno, è stato infatti praticamente inascoltato dal mondo dell’imprenditoria valtellinese che, evidentemente, non ha ritenuto di intervenire per provare a salvare il Sondrio Calcio, la realtà sportiva di squadra dal livello nettamente migliore tra le molte presenti in Valtellina. Valutazioni legittime, ma è possibile che nessuno dei tanti imprenditori presenti in provincia di Sondrio voglia investire in questa società?
A dire il vero un giovane e illuminato imprenditore qual è Michele Rigamonti si è proposto come acquirente del Sondrio ma la sua intenzione era quella di ripartire dalla Prima categoria o dalla Promozione. Una proposta “irricevibile” per Mostacchi che, 28 anni fa, ha preso in mano una società fallita e l’ha portata pian piano fino alla Serie D mettendo in campo soldi, tempo e tantissima passione.
"Per gestire il Sondrio ci vogliono sì tanti soldi – ci aveva confidato il presidentissimo Mostacchi qualche tempo fa – ma soprattutto la passione sportiva". Mostacchi ha accudito il Sondrio come se fosse (e forse lo era veramente) una sua creatura, ha operato (a volte anche commettendo degli errori) le scelte più delicate, si è preso tante responsabilità.
L’amore dei tifosi che anche nei giorni scorsi l’hanno ringraziato pubblicamente è lì a dimostrare che tutto si può dire sul “Pres” ma non che ci abbia messo l’anima nel Sondrio, con l’aiuto di (pochi) amici. Tipo risoluto, Mostacchi ha forse scoraggiato in passato l’entrata di altri imprenditori in società. Ora si è ritrovato in pratica solo (con alcuni sponsor che si sono tirati indietro) e si è ritrovato costretto a cedere la “sua” creatura. E se il Sondrio sparirà… non sarà facile nemmeno per lui. F.D’E.