Il decano dei medici lascia fra tanti ricordi

I colleghi di oggi e di ieri lo salutano con una festa al Pronto soccorso "La sanità è molto cambiata"

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Il decano dei medici dell’ospedale di Merate è andato in pensione. Il dottor Gianfranco Bellingeri, 64 anni, venerdì sera, a fine guardia in Pronto soccorso del San Leopoldo Mandic, ha timbrato, anzi stimbrato per l’ultima volta tra gli applausi e con la fascia di “pensionato dell’anno“ indosso. Quando ha cominciato l’1 novembre 1990, dopo essersi specializzato in Chirurgia d’urgenza, non c’erano Asl, Azienda ospedaliera, Asst, Ats, 118, Areu... c’era l’ospedale di circolo. Se lo ricorda bene, è stato uno dei momenti più belli della sua carriera.

"Era il mio primo giorno ma ero in turno da solo – racconta -. Ero spaventato. “Non ti preoccupare Bell“, mi disse il primario dell’epoca. “Con te ci sono tutti i colleghi dell’intero ospedale a darti tutte le mani e tutto il cervello di cui hai bisogno“. Era vero, è stato sempre vero". L’altro momento indimenticabile è stato proprio l’altra sera: con la complicità della sua Graziella, gli è stata organizzata una riuscitissima festa a sorpresa a cui hanno partecipato un centinaio di camici bianchi, infermieri, tecnici, oss, ausiliari, primari... presenti e passati. In mezzo 32 anni di servizio, decine di migliaia di ore in Pronto soccorso, migliaia di pazienti assistiti, curati e salvati, "purtroppo anche qualche inciampo perché tutti sbagliamo", ammette... "La sanità è cambiata e migliorata – commenta -. Insieme è cambiato il Pronto soccorso di Merate che ha compiuto passi da gigante e dove si compiono cose che prima non si facevano".

Non è stato sempre facile: "In Pronto soccorso bisogna assumere decisioni in tempi rapidi, con pochi elementi a disposizione. Ci sono poi le pratiche burocratiche e gli aspetti legali. I turni, a volte, sono massacranti. Lo stress è alto". Lui però non si è mai lamentato, ha sempre svolto il suo mestiere a testa bassa e soprattutto con il sorriso sulle labbra per tutti. L’unico rammarico è per l’ospedale di Merate: "E’ stato ridimensionato". "Ma non chiuderà, continuerà ad esserci perché serve ai cittadini del territorio", assicura. Il pensionamento di Bell, come lo chiamano tutti, non è comunque un addio, semmai un arrivederci. Il decano dei medici dell’ospedale di Merate non appenderà il camice al chiodo, non subito, e magari potrebbe continuare a collaborare, anche in Pronto soccorso.

Daniele De Salvo