Il carcere come luogo di cultura. La cultura come libertà. Sabato alle 10,30, all’auditorium di piazza della Libertà, per la prima volta i detenuti del carcere di Bergamo porteranno uno spettacolo teatrale su un palcoscenico cittadino. Succederà con “Lo spaventapasseri“, regia di Walter Tiraboschi e Gianluca Belotti dell’associazione Teatro Piroscafo di Sarnico, che da 15 anni opera nella casa circondariale di via Gleno. In scena 11 attori, tutti reclusi a Bergamo, protagonisti di uno spettacolo ambientato in un “non luogo“. Una trama che, spiega Tiraboschi, "tocca i temi dell’assenza, dell’attesa, del tempo che passa".
Se 11 detenuti saranno sul palco, altri 20 - che hanno partecipato alle rappresentazioni all’interno del carcere - saranno presenti in platea. "Con lo spettacolo all’auditorium cadrà una barriera: la detenzione non deve impedire la partecipazione alla vita culturale", sottolinea l’assessore alla Cultura del Comune di Bergamo, Nadia Ghisalberti.
"I detenuti si sono messi in gioco – spiega la direttrice del carcere, Teresa Mazzotta –. Porteranno fuori dalla casa circondariale le proprie emozioni, superando il confine tra dentro e fuori. Lo spaventapasseri è andato in scena più volte all’interno del teatro del carcere, coinvolgendo nel pubblico complessivamente 1.200 studenti. Ora i detenuti si sono messi in gioco, come se quegli studenti fossero loro figli, per spiegare il perché non si deve sbagliare".
Ricorda Fausto Gritti, presidente dell’associazione Carcere e Territorio, che sostiene l’iniziativa: "L’idea è nata nel febbraio 2022, le difficoltà sono state molte, ma la caparbietà di tutti ha permesso la realizzazione".
Michele Andreucci