Il bacino naturale sta sparendo

Il laghetto di San Rocco a Merate sta scomparendo a causa di alghe e piante acquatiche. Sarà dragato e bonificato per salvarlo e creare un'oasi verde per la città. Saranno anche messe in sicurezza le sponde e il tombotto.

Il bacino naturale  sta sparendo

Il bacino naturale sta sparendo

È fondo quasi tre metri, ma il livello dell’acqua è di una trentina di centimetri appena. Tutto il resto sono terra, fango e sedimenti. Più che un laghetto quello di San Rocco a Merate è uno stagno, che, lentamente, ma inesorabilmente, sta scomparendo, soffocato da alghe, ninfee, piante acquatiche: la sua superficie non sembra una specchio d’acqua, ma quasi un prato verde. Con esso rischiano di scomparire pure i pochi pesci che lo popolano e gli animali selvatici che lì vivono e nidificano. Per salvarlo e trasformarlo in un’oasi verde a due passi dal centro cittadino, il laghetto di San Rocco verrà dragato e bonificato dalle specie infestanti. Il piano di salvataggio è firmato dall’esperto forestale Davide Beccarelli, che nei giorni scorsi lo ha illustrato ai consiglieri comunali, perché lo stagno, che prima apparteneva a privati, di recente è stato regalato a tutti i meratesi. "Un intervento drastico", ammette il professionista, che però assicura: "Minimizzeremo l’impatto ambientale". Le sponde inoltre verranno messe in sicurezza, come verrà protetto il cosiddetto “tombotto”, una vasca di scolo alta 1 metro e 70 priva di balaustre oltre che di paratoie per regolare il deflusso dell’acqua. Verranno realizzati pure punti di osservazione e aree di sosta, oltre che un camminamento. Originariamente la pozza, in cui è stato trovato perfino un piranha, era stata scavata realizzarne una ghiacciaia, sfruttando la Roggia Annoni, l’unico emissario del lago di Sartirana, che si trova poche centinaia di metri più a monte. Nel corso dei secoli è stato oggetto di diverse contese per i diritti di pesca e di utilizzo. Prende il nome dal vicino colle di San Rocco appunto. Nel laghetto ci sono rari gamberi di fiume e testuggini autoctone.