Grave disabilità C’è il progetto Dama al Mandic

Grave disabilità  C’è il progetto  Dama al Mandic

Grave disabilità C’è il progetto Dama al Mandic

L’ospedale di Merate a misura dei pazienti che soffrono di gravi disabilità, per risparmiare loro altri disagi, lunghe attese, file agli sportelli di prenotazione, giri tra un ambulatorio e l’altro. È il progetto Dama, Disabled advanced medical assistance.

In pochi mesi sono già 72 i pazienti che ne hanno diritto presi in carico tramite percorsi ambulatoriali e 14 i ricoverati nei reparti di Pneumologia semintensiva e pediatria nel caso di bambini e ragazzini. I percorsi previsti sono infatti due: gli eventi acuti come le urgenze e le emergenze, che sono gestiti tramite attivazione di un percorso di ricovero immediato; la presa in carico della cronicità e della fragilità, tramite attività concentrate in una o più giornate e visite ambulatoriali anche multidisciplinari. A gestire il servizio sono gli infermieri di famiglia e di continuità, coordinati dalle referenti Giovanna Colombo e Patrizia Perego. "È un servizio di grande valore che dovrebbe esserci in tutte le aziende sanitarie, poiché risponde alle esigenze specifiche di pazienti che hanno difficoltà ad accedere al servizio sanitario" spiega Valentina Bettamio, direttore medico del San Leopoldo Mandic, a cui si deve il merito del progetto. "A seconda delle necessità di ogni singolo paziente, vengono programmate le prestazioni necessarie che coinvolgono tutti gli specialisti di riferimento con l’obiettivo di creare un percorso di diagnosi e cura che sia personalizzato, semplificato e condiviso per facilitare l’accesso alle cure al paziente e al caregiver", aggiunge Daniele Colombo, primario di Pneumologia. "La strutturazione di un percorso dedicato per i minori con grave disabilità è di fondamentale importanza per le famiglie", sottolinea Francesca Cortinovis, direttore facente funzioni della Pediatria. Daniele De Salvo