FULVIO D’ERI
Cronaca

Giro d’Italia, "Uno spot straordinario per la Valle"

La tappa con arrivo ai Laghi di Cancano ha suscitato commenti entusiastici e unanimi

Il passaggio dei girini sul passo dello Stelvio

Alta Valle, 23 ottobre 2020 Una tappa memorabile, uno spot unico per la Valtellina. Baciati anche dal sole tiepido di una tipica e meravigliosa giornata autunnale, i girini ieri sono arrivati ai Laghi di Cancano dove si è conclusa la tappa regina dell’edizione 2020 del Giro d’Italia. Dal punto di vista sportivo, quella di ieri è stata una frazione tosta, la più bella di questo Giro, una tappa per uomini veri che ha appassionato tutti gli amanti del ciclismo e dello sport, soprattutto nella parte finale, quella della scalata del passo Stelvio dal versante trentino, della discesa verso Bormio e Isolaccia e della salita finale.

Il vincitore, l’australiano Jai Hindley, che ha superato in una volata a due il suo compagno di fuga Tao Geoghegan Hart, a fine gara ha dichiarato che questa è stata "La tappa più dura del Giro e della mia carriera". Nuova anche la maglia rosa. Il giovane portoghese Almeida ieri è arrivato con quasi 5’ di distacco dai primi, insieme a Vincenzo Nibali, e così ne ha approfittato l’olandese Kelderman, ora primo con una manciata di secondi su Hindlei (12”) e su Geoghehgan Hart (15”). Ma per l’Alta Valle, in primis, e per tutta la Valtellina è stato un lungo spot, trasmesso in tutta Italia e in tutto il mondo da bellissime immagini televisive che hanno valorizzato al massimo la bellezza di una zona fantastica dal punto di vista naturalistico. Partiti da Pinzolo, i ciclisti sono entrati in Valtellina dopo aver valicato il passo dello Stelvio e lo hanno fatto con una discesa mozzafiato verso Bormio, località che è stata lambita dalla kermesse, prima di salire a Valdidentro e inerpicarsi lungo i 21 tornanti necessari per arrivare ai 1945 metri dei Laghi di Cancano, per la prima volta arrivo di una tappa della corsa rosa.

Tanti i tifosi presenti sull’erta finale, tutti o quasi con la mascherina e rispettando le norme anti Covid, a dimostrazione della passione dei valtellinesi per le due ruote. A Isolaccia sono stati posti parecchi striscioni pro Ospedale Morelli dal movimento Lotta Civile per la Sanità di Montagna. "Il Morelli non si tocca" e, ancora "Giù le mani dal Morelli". Quale vetrina migliore del Giro per far valere le ragioni di un’intera vallata, o quasi, e sicuramente di tutta la popolazione dell’Alta Valtellina? E oggi il Giro riparte da Morbegno. La città del Bitto, infatti, sarà sede della partenza della tappa Morbegno–Asti che, coi suoi 251 chilometri, è la più lunga di questa edizione. E questa sarà un’occasionissima per la Bassa Valle per fare promozione e per mettersi in mostra. Un’altra grande vetrina per una Valtellina che, spesso e volentieri, è grande protagonista, con una o più tappe, di quella straordinaria kermesse qual è il Giro d’Italia.

"Non ci sono parole – dice Gigi Negri, trait d’union tra gli organizzatori del Giro e la Valtellina – per descrivere la bellezza della tappa odierna (ieri ndr). Le immagini, trasmesse in tutto il mondo dalla televisione, hanno parlato da sole e descritto al meglio le bellezze dello Stelvio e dei Laghi di Cancano. E’ stato poi un grande spettacolo, il direttore della corsa Maro Vegni era felicissimo, sia perché questa è stata la tappa che ha “nobilitato” il Giro. Ancora una volta i valtellinesi hanno dimostrato che, nei momenti che contano, riescono ad essere uniti e a fare le cose per bene. Un plauso a tutti quelli che hanno contribuito alla buona riuscita della tappa. E domani altra grande giornata con la tappa che partirà da Morbegno, una vetrina unica per la Bassa Valle".