
Fondazione Fojanini di Sondrio (Foto Facebook)
Sondrio, 6 febbraio 2020 - Si ricomincia dalle basi. Nell'affacciarsi al nuovo corso, la Fondazione Fojanini di Sondrio rivede la sua struttura interna. Nella recente riunione del nuovo consiglio di amministrazione, insediatosi a fine dicembre e guidato da Sonia Mancini (vicepresidente Silvia Marchesini di Coldiretti), è emersa la necessità che l'ente di ricerca e sperimentazione, fornitore di servizi al mondo agricolo, continui a recitare un ruolo importante nel panorama provinciale. Non prima, però, di una riconfigurazione interna e della semplificazione statutaria che ne renda più snella l'operatività. «Il rinnovo dello statuto, che dovrà trovare nella forma giuridica della “Fondazione di partecipazione ets (enti terzo settore)” il suo futuro modello operativo, necessità di tempi lunghi – dichiara la Mancini - Nel frattempo il cda ha deciso la costituzione, previa integrazione all’attuale statuto, di un comitato esecutivo formato da presidente, vice presidente, rappresentante del comune di Sondrio e due membri delle Comunità Montane. Accanto a questo nascerà anche un comitato scientifico composto da cinque elementi».
Nella fase di transizione è necessario delegare all’esterno le attività contabili e amministrative, a seguito del pensionamento della responsabile amministrativa, figura che non è stata reintegrata al pari, al momento, del direttore Graziano Murada, le cui funzioni di coordinamento sono passate in capo alla presidenza. Dimissionario già dal 2018, Murada, su richiesta dell'ente, era rimasto al suo posto fino alla fine del 2019. «Per ora non si ritiene necessario prendere un nuovo direttore», specifica Mancini, sottolineando poi l’importanza e il valore della Fojanini che deve ulteriormente radicarsi sul territorio, diventando sempre più l’interlocutore principe del mondo agricolo. Se si ragiona in tale ottica, si comprende l'importanza della serie di incontri che ci saranno a stretto giro con i portatori d’interesse della filiera agroalimentare locale, che permetteranno di raccogliere indicazioni e suggerimenti da tramutare in linee operative da sottoporre poi al consiglio. «Oltre che scientifico e didattico, il ruolo della Fojanini deve essere di supporto agli enti pubblici nella definizione delle linee guida in campo agricolo e territoriale - conclude– proponendo soluzioni e iniziative, al fine di mantenere coltivato un territorio unico, vera identità della provincia».