SARA BALDINI
Cronaca

“Io spero paradiso”, il film dei detenuti coinvolge anche i giocatori del Sondrio Calcio

Casa circondariale, Salesiani e Opera don Bosco uniti per un progetto a favore dei carcerati. I reclusi producono ostie poi utilizzate durante le funzioni dai sacerdoti. “Il nostro sogno? Consegnarle a Papa Francesco”

Primo a sinistra il presidente del Sondrio calcio, Michele Rigamonti

Primo a sinistra il presidente del Sondrio calcio, Michele Rigamonti

Sondrio, 5 marzo 2025 – “Chi avrebbe mai potuto prevedere che dopo solo 6 mesi dall’inizio delle riprese i nostri detenuti sarebbero potuti uscire per la prima volta per incontrare Papa Francesco in Vaticano?”. L’affermazione è di Daniele Pignatelli, regista del pluripremiato docufilm “Io spero paradiso” che il 14 e il 15 marzo sarà all’Excelsior di Sondrio, venerdì con una proiezione aperta (ingresso libero sino a esaurimento posti) e il videomessaggio di Cristiano, uno dei protagonisti e il sabato con due proiezioni, alle 9 e alle 11, dedicate alle scuole, dove invece Cristiano sarà presente con un permesso speciale, essendo detenuto nel carcere di massima sicurezza di Opera. Fine pena 2031. Qui, con Ciro e Giuseppe, “fine pena mai” producono “con le loro mani un tempo sporche di sangue” ostie che nelle chiese di tutto il mondo vengono consacrate e diventano il corpo di Cristo. Il loro sogno è consegnarle di persona al Santo Padre, al quale scrivono una lettera …

Il progetto

Una storia vera senza precedenti al mondo che, grazie al sostegno di Fondazione Opera Don Bosco Onlus di cui è presidente lo stesso presidente della Nuova Sondrio Calcio, Michele Rigamonti, è diventata un progetto che va oltre il semplice racconto cinematografico. “Ispirata dall’opera di San Giovanni Bosco, noto per il suo impegno verso le carceri e l’attenzione alle vite di chi vi era detenuto, la Fondazione condivide la visione di un sistema penitenziario che possa essere non solo un luogo di espiazione, ma anche di riscatto umano” sottolinea Rigamonti che ieri ha presentato l’iniziativa del 14 e 15 insieme a Stefano Arosio, responsabile della Fondazione, alla direttrice del carcere di Sondrio Ylenia Santantonio e don Emanuele Cucchi, direttore dell’Istituto salesiano del capoluogo.

Ma sorpresa: c’entra anche la Sondrio Calcio, perché, rispondendo a un’esigenza manifestata dall’arciprete don Christian Bricola, Rigamonti ha annunciato che il 14 saranno donate ai detenuti a Sondrio tute da ginnastica con i logo della squadra e di chi partecipa all’iniziativa. “Serviranno ora e anche fuori. Lo sport, come la religione e il lavoro sono centrali in tutti i “secondi inizi”.