FULVIO DOMENICO D'ERI
Cronaca

Federcaccia: troppi cervi, impatto su ecosistemi e attività umane

La Provincia di Sondrio ha promosso il Piano di controllo e formato 76 operatori. Negli ultimi 4 anni nel comprensorio gli ungulati hanno provocato danni per 272mila euro e sono stati coinvolti in 29 incidenti stradali, nonostante i 49 esemplari abbattuti

Un incidente stradale legato allo scontro con un cervo

Un incidente stradale legato allo scontro con un cervo

Sondrio, 1 agosto 2023 – L’attività di controllo sui cervi è un indispensabile strumento per regolare l’ecosistema e la Provincia di Sondrio ha promosso il piano, successivamente approvato da ISPRA, e formato i 76 operatori che, a titolo volontario, hanno partecipato a questa iniziativa. L’Associazione Cacciatori Valtellinesi, al termine dell’intervento appena concluso, ha emesso un comunicato con alcune considerazioni scaturite da un’attenta analisi del Piano di Controllo del cervo nel comprensorio alpino di Sondrio, settore Arcoglio, redatto, su incarico della Provincia di Sondrio, da DREAm Italia. "Il fenomeno della sovrabbondanza degli ungulati è conosciuto e studiato anche in Italia da diverso tempo – dicono da Federcaccia nel comunicato firmato dal presidente Egidio Gugiatti -. Il legislatore aveva previsto la problematica fin dal 1992, introducendo, congiuntamente all’attività venatoria, anche quella di controllo. Gli effetti di questa sovrabbondanza si possono riassumere in un impatto significativo sulle funzionalità degli ecosistemi e sulle attività umane".

Danni per 272mila euro

Questa è la situazione nel territorio corrispondente al settore di Arcoglio, all’interno del comprensorio alpino di Sondrio, dove, negli ultimi 4 anni (dati al 2022), sono stimati danni alle attività agricole per più di 272mila euro, pari a circa il 73% del totale dell’intero comprensorio. Nella stessa area nel solo 2021 si sono verificati 29 incidenti stradali che hanno coinvolto cervi. Le strategie messe in atto dalla Provincia di Sondrio e dal Comprensorio Alpino, a partire dal 2019 per incentivare il prelievo di cervi che stazionano stabilmente nelle aree dove viene segnalata la stragrande maggioranza dei danni, hanno dato risultanti incoraggianti ma non risolutivi.

Abbattuti 49 cervi

Nel corso del 2023 sono stati abbattuti complessivamente 49 cervi (22 femmine adulte, 14 tra femmine giovani e vitelli e 13 maschi giovani). "L’incremento progressivo del prelievo venatorio perseguito negli ultimi anni non si è rivelato uno strumento efficace per contenere i danni provocati dai cervi che risiedono stabilmente alle quote basse, in aree limitrofe ai coltivi di pregio. Si ritiene che l’attività di controllo, in grado di incidere per modi e tempi su queste specifiche popolazioni sia l’unico strumento al momento realmente efficace attenzione".