Epifania, in Valtellina c'è il Gabinàt: cos'è e come funziona

Una tradizione che si rinnova ogni anno, soprattutto tra i bambini, tra il 5 e 6 gennaio

Epifania, il 6 gennaio

Epifania, il 6 gennaio

Sondrio, 2 gennaio 2022 - L'Epifania è alle porte. Ma il 6 gennaio, in​ molte località della Valtellina, non si attende solo l'arrivo della Befana. In tanti, soprattutto i bambini, non vedono l'ora del 'Gabinàt'. Di cosa si tratta? E' un'usanza che affonda le radici nella storia.

Il Gabinàt, cos'è

Il 'Gabinàt' è un’antica tradizione svizzera o tedesca, che si ripete ogni anno nelle località del Tiranese, in Alta Valtellina e nella vicina Valposchiavo con orari diversi, comunque compresi tra le 15 del 5 gennaio e la giornata del 6 gennaio. A Santa Caterina, per esempio, ha inizio allo scoccare della mezzanotte, mentre a Tirano dalle 15. 

L'origine della tradizione

La tradizione del 'Gabinàt' sembra derivare dalla Baviera dove alla vigilia di Natale, Capodanno e l’Epifania i ragazzi più poveri cantavano motivi sacri davanti alle abitazioni dei più abbienti per ricevere regali. La sua origine sembra confermata dalla stessa etimologia del termine (dal tedesco Gaben Nacht, notte dei doni) ed è un’esclamazione che si lancia dai vespri della vigilia sino a quelli del giorno dell’Epifania, a quanti si ha occasione di incontrare per la via o nelle case, cercando sempre di non lasciarsi prevenire. In Alta Valle, il giorno dell’Epifania è tradizione. Questa usanza, almeno un tempo, coinvolgeva interi paesi e vedeva tutti gli abitanti in competizione tra loro: era una vera e propria sfida vinta da chi precedeva l’altro nell’esclamare 'Gabinàt'. Chi perdeva doveva quindi pagar pegno al vincitore, ma c'era tempo fino al 17 gennaio, giorno dedicato a San Antonio ed inizio ufficiale del Carnevale, per “regolarizzarsi” saldando il debito. Oggi questa usanza è per lo più adottata dai bambini. 

Come funziona

Allo scoccare delle 15 del 5 gennaio i bambini escono di casa da soli o in gruppetti e vanno di casa in casa o entrano nei negozi cittadini salutando tutti coloro che incontrano con l’espressione augurale di “Gabinàt!”. Si tratta di una gara di velocità e astuzia, in cui vince il primo tra i due che riesce a pronunciare la parola “Gabinàt!”. Il vincitore ha diritto di ricevere un dono, come ricompensa per l’augurio, generalmente dolci o frutta secca. In molte zone della valle il dono consiste nella “coppetta”, un dolce della tradizione molto calorico a base di miele e noci croccanti racchiusi tra due sottilissime ostie.