Energia e gas alle stelle: nuove adesioni dei commercianti alla protesta

Ascom Bergamo sensibilizza i consumatori prendendo parte alla campagna promossa da Fipe. Il direttore Fusini: imprese a rischio

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Bollette raddoppiate o triplicate per pubblici esercizi e alberghi. Costo del gas che in un anno è cresciuto del 143,5%, mentre quello dell’energia elettrica è salito del 126,3%. Per questa ragione, Ascom Bergamo ha deciso di sensibilizzare consumatori e politici, aderendo alla campagna "Bollette in vetrina" promossa dalla Fipe. I gestori dei pubblici esercizi e degli alberghi associati ad Ascom riceveranno una cornice da appendere nelle rispettive attività per mettere in bella vista le ultime bollette. "È un problema drammatico - afferma Diego Rodeschini, presidente del gruppo caffè bar di Ascom Confcommercio Bergamo -. Forse più della stessa pandemia, dove ristori e ammortizzatori sociali hanno potuto in parte lenire le perdite e il sistema ha retto". "Oggi il settore turistico è segnato dalle ferite, ma ancora numericamente e qualitativamente forte - spiega il direttore di Ascom Bergamo Oscar Fusini -. Gli imprenditori hanno resistito investendo i risparmi di anni di lavoro. Ora la mazzata dei rincari di energia e gas metterà a rischio molte imprese. Ciascuna delle 4.100 imprese bergamasche, costituite per lo più da piccoli bar, ristoranti e pizzerie, ha subito una perdita di 50mila euro - continua -, I quattro mesi di ripresa del lavoro a partire dal 1° maggio, giorno in cui è caduto l’obbligo del green pass nei pubblici esercizi, non hanno compensato le perdite. E poi i rincari energetici. Così abbiamo deciso di chiedere ai nostri associati di mettere in piazza le loro bollette". Tante le perdite per la ristorazione e l’ospitalità con la pandemia. Tra fine febbraio 2020 e primavera 2021, secondo le stime di Ascom Confcommercio Bergamo, i due comparti hanno perso 871 milioni di euro. Dall’autunno 2021 fino alla scorsa primavera si stimano ulteriori 65 milioni euro di perdite per l’effetto del green pass rafforzato, che ha limitato il consumo nei locali. f.d.