È il cuore a distorcere il vero

Andrea

Maietti

A che punto è la notte? Tutto va bene? Mah. "Chi dice mah, cuor contento non ha", diceva mia madre. Difficile, madre, conservare cuore contento, se appena scorri i giornali. "Grande è la confusione sotto il cielo". Guardati, zio Athos, dal laudator temporis acti. Me ne guarderò. Sono reduce da una fresca rilettura delle cronache del primo Giro d’Italia. Anno di frugale grazia 1909. Ciclismo epico, pindarico? Mah. Sentite ben qua. Fair play: "Molti gli appiedati. Decisamente sono stati sparsi dei chiodi"; "Trousselier fora una gomma. Allora è una fuga generale per approfittare della sventura del valoroso compagno". Violenza, morbo dei nostri giorni. E nel 1909? Ecco qua: "La folla aumenta, diventa enorme soffocante indisciplinata…Dopo un lungo facchinaggio di pugni e grida riusciamo (i cronisti al seguito nda) a isolarci lungo un fossato". Il carneade Brambilla viene squalificato perché accusato di aver percorso un tratto della corsa in treno. Brambilla si pianta su un lato della strada il giorno dopo: "Quando passerà quello che mi ha denunciato – grida- , gli spaccherò una bottiglia in testa". Per restare nell’orticello della mia diletta Bassa, riporto il brano di cronaca di un giornale locale a commento di una partita di campionato oratoriano: "Al campo si è vista solo una massa minacciosa armata di randelli nodosi, bestemmiare, imprecare e brutalmente picchiare tutti quelli che non la pensavano uguale". Il campo era quello della natia Costaverde, una romantica risaia a due passi da una mortizza dell’Adda. Di quella partita sono stato testimone oculare. Di quella partita la mia memoria aveva del tutto rimosso randelli, bestemmie e pestaggi. Li aveva trasfigurati a coro di un popolo fiero e calorosamente incitante a vincere contro la boriosa compagine degli ospiti cittadini. Gira la röda. Ieri, come e forse peggio di oggi. È il cuore, i suoi moti insondabili, a farci distorcere il vero. Ma che sa il nostro povero cuore? Don Lisander aveva ragione: "Soltanto un poco di quel che è già accaduto".