Due nei guai: tentata estorsione

La Procura di Sondrio ha chiuso l’inchiesta che, il 13 novembre 2021, portò all’arresto da parte della Squadra Mobile della questura di Sondrio di tre persone, fra cui la titolare di un’affermata pescheria di via Fabani a Morbegno. Il fermo fu operato, in flagranza di reato, in un paese dell’hinterland del capoluogo valtellinese per l’accusa di estorsione ai danni di una commercialista e del marito della professionista, assistiti dall’avvocato William Limuti di Sondrio. La negoziante ("da tempo sono stata di fatto costretta a chiudere l’attività che gestivo con la figlia"), reclamava la restituzione di un’ingente somma di denaro di cui la denunciante si sarebbe appropriata, mentre, in realtà, in precedenza sarebbe avvenuta una transazione tra la figlia dell’inquisita e la querelante. Ora i magistrati, ultimate le indagini degli investigatori della Mobile, chiedono al giudice di processare due indagati, difesi dall’avvocato Pierpaolo Cassarà di Varese - un terzo residente a Motta Visconti è nel frattempo deceduto - per l’ipotesi di tentata estorsione. Un reato - si legge nelle carte dell’inchiesta di cui è titolare il sostituto Marialina Contaldo, uno dei magistrati di punta della Procura - che sarebbe stato commesso con più azioni e minacce e non riuscito unicamente perché le vittime si sono rifiutate di consegnare i 18mila euro richiesti, denunciando quanto stava accadendo alla Polizia e per il successivo intervento dei poliziotti che bloccarono i tre. Nei guai sono finiti Antonella Zanini, 59 anni, originaria di Aprilia, in provincia di Latina, residente a Morbegno, e Gianfranco Maffia, 72 anni fra pochi giorni, residente a Stazzona, in provincia di Como. Mi.Pu.