Dopo la guerra ecco il super franco Gli svizzeri tornano a fare shopping

Dopo la guerra, l’inflazione e il clima impazzito è arrivato anche il super-franco che è l’immediata conseguenza dell’incertezza dei mercati internazionali.

In questi giorni il cambio tra la divisa svizzera e l’euro viaggia alla pari, 1 a 1, come non accadeva da sette anni a questa parte. Allora a portare al pareggio tra le due divise fu la decisione della Banca Nazionale Svizzera di abbandonare il tasso minimo di cambio, ovvero l’acquisto artificioso e per miliardi di euro e dollari per cercare di non far apprezzare il franco e favorire così la propria economia. Nonostante gli sforzi la divisa elvetica però ha sempre finito per rafforzarsi sulle altre monete, individuata come bene rifugio dai mercati internazionali e in particolare dai fondi di investimento, così si decise di lasciare tutto alla contrattazione dei mercati.

Non solo, la decisione della Banca Nazionale Svizzera di ritoccare i tassi di interesse verso l’alto ha contribuito a rafforzare ulteriormente la propria divisa. Sorridono i frontalieri italiani che sono pagati in franchi e naturalmente gli svizzeri che vengono ancor più volentieri in Italia per i loro acquisti. Sarà per questo che nei Grigioni e anche nel Canton Ticino negli ultimi due giorni molte stazioni di servizio hanno deciso di rivedere al ribasso il prezzo della benzina e del gasolio al servito. Per effetto del super-franco e dello sconto di 30 centesimi alle accise in Italia infatti la conseguenza era che da tempo nessuno faceva più il pieno in Svizzera. Grazie allo sconto il prezzo è notevolmente sceso allineandosi a quello italiano, almeno negli impianti più vicini alla fascia di confine. Roberto Canali