Dalle concessioni idroelettriche più soldi ai territori montani

Sondrio, interviene il Comitato popolare: "Bisogna procedere al rinnovo con i bandi di gara"

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Le concessioni idroelettriche fanno sempre discutere. Uno degli argomenti più in voga in Valle, come in un po’ tutte le province montane lombarde, è quello relativo ai rinnovi delle concessioni idroelettriche. Una querelle che sta animando anche il dibattito politico. "Annotiamo con piacere che molti candidati alle prossime Regionali pongano al centro della campagna elettorale la questione del rinnovo delle concessioni idroelettriche – dicono dal comitato Concessioni Idroelettriche -. Le opinioni e le soluzioni proposte sono diverse, noi non abbiamo nessuna intenzione di schierarci di qui o di là, ma vorremmo risolvere una volta per tutte questa grande problematica". C’è un dogma dal quale non si può prescindere, nella vostra ricetta? "Sicuramente bisogna procedere al rinnovo con i bandi di gara, meglio se con modello società pubblico-privata. Lo prevede la normativa (non si può rinnovare una concessione scaduta senza procedure ad evidenza pubblica in sfregio a leggi nazionali e regionali) e poi sarebbe altamente dannoso per il territorio. Pensiamo che, prorogare le concessioni agli attuali gestori come proposto da taluni, porti a mancati investimenti sul rinnovo degli impianti. Così ci dice la recente storia. I concessionari negli ultimi 20 anni hanno ridotto investimenti, manutenzione, lavoro e sviluppo sociale. Lo stimolo della concorrenza può attivare progetti innovativi ed investimenti. Nulla vieta che lo facciano i concessionari uscenti, purché se ne dimostrino capaci e dopo una regolare gara. Perché alcuni attuali concessionari oltre a non rimodernare gli impianti non pagano i sovracanoni dovuti a seguito della prosecuzione dello sfruttamento sulle concessioni scadute? Nelle casse degli enti locali mancano decine di milioni.

È così che vogliono partecipare allo sviluppo dei territori montani? Rinnovare le concessioni costituendo società miste pubblico private non è un danno, ma una grande occasione per la nostra provincia che non si ripresenterà per molti decenni. La transizione ecologica ne trarrà grande beneficio, senza oneri per lo Stato e i cittadini, e gli investimenti privati contribuiranno alla crescita economica. Con i rinnovi avremo più produzione di energia da fonte rinnovabile e la riduzione dell’impatto ambientale. I sostanziosi proventi che si otterranno potranno essere usati per sostenere l’economia montana, per compensazioni ambientali e per ridurre le bollette a famiglie e imprese".