Dai criminali ai profughi Tre alloggi per 10 ucraini

Gli appartamenti confiscati messi a disposizione del Comune dalla Prefettura

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di Francesco Donadoni

Il prefetto Enrico Ricci (foto a destra) e il sindaco Giorgio Gori hanno firmato un accordo di collaborazione per l’utilizzo di tre beni immobili confiscati alla criminalità organizzata da destinare all’accoglienza di dieci ucraini in fuga dalla guerra. I tre appartamenti, assegnati temporaneamente dall’Agenzia nazionale dei beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata in comodato d’uso al prefetto, verranno messi a disposizione del Comune di Bergamo per la gestione dei servizi di accoglienza secondo la disciplina dei Cas, con oneri a carico del ministero dell’Interno.

"L’accordo — spiegano dalla Prefettura — rappresenta una forma di partenariato pubblico-pubblico che ha l’obiettivo di realizzare un’accoglienza territoriale che articoli al meglio le attività dei due livelli istituzionali dello Stato e dell’ente locale, entrambi coinvolti nell’accoglienza dei profughi".

I tre appartamenti si trovano tra le vie Bono, De Gasperi e Grumello. Alloggi strappati ai clan per dar rifugio a chi è costretto ad abbandonare la propria casa per via della guerra. Il Comune già a marzo aveva effettuato un primo sopralluogo ma a facilitare l’iter, come aveva spiegato a suo tempo l’assessore alla Legalità Marzia Marchesi, il fatto che nei mesi scorsi Palazzo Frizzoni avesse approvato uno specifico regolamento sull’utilizzo dei beni confiscati. E gli Interni nel frattempo hanno ratificato uno specifico protocollo con l’Agenzia nazionale per i beni confiscati alla criminalità organizzata, finalizzato a facilitare la destinazione in favore dell’accoglienza dei profughi ucraini.

Al momento sono undici i beni confiscati in città alla criminalità organizzata, sei appartamenti, quatto garage e un’altra abitazione. Quelli non utilizzati per i profughi restano sotto la gestione dell’Agenzia nazionale per i beni confiscati. La delibera di Giunta indica inoltre l’impegno per le verifiche legate alla sicurezza degli appartamenti, gli allacciamenti alle utenze e la manutenzione o gli adeguamenti necessari e urgenti per rendere fruibili le abitazioni. C’è anche l’impegno da parte del Comune a erogare servizi di accoglienza nelle strutture medesime per il tramite di enti gestori individuati nonché a supportare la Prefettura nella gestione dell’accoglienza tramite azioni di sostegno per un’ospitalità mirata e attenta alle caratteristiche delle persone.