Covid e sci: "Apertura degli impianti, servono regole europee"

L’Unione commercio turismo con Loretta Credaro e la Cm con Galli temono la concorrenza delle vicine stazioni svizzere e austriache

Pista da sci

Pista da sci

Sondrio, 15 novembre 2020 - Il futuro del comparto turistico preoccupa gli operatori del settore. Tra i tanti importanti argomenti trattati nel corso del tradizionale Consiglio generale d’autunno dell’Unione del commercio e del turismo della provincia di Sondrio, riunitosi via internet nel tardo pomeriggio di lunedì alla presenza di tutti i presidenti di categoria che ruotano attorno al mondo del commercio, turismo e dei servizi, quello relativo alle enormi preoccupazioni legate alla stagione invernale, con la prospettiva ormai molto vicina dello stop degli impianti da sci a causa dell’emergenza dovuta alla seconda ondata di Covid 19, ha rivestito una particolare importanza destando in tutti grandissima preoccupazione. Loretta Credaro, presidente provinciale dell’Unione del commercio e del turismo, ha manifestato tutte le sue preoccupazione per la situazione attuale e per quella del 2021 anche perché se le aperture della scorsa estate erano servite per "riequilibrare in parte le perdite del primo lockdown, la mancata apertura degli impianti, nonostante la disponibilità a lavorare ancora sui protocolli anti assembramento di funivie e skilift, potrà incidere in maniera molto significativa sull’andamento economico della nostra Valle, e la richiesta è che quantomeno si adottino regole uniformi e uguali per tutti a livello europeo".

Il clima nel mondo delle strutture turistico-ricettive è davvero molto teso. "Oggi tra gli operatori del nostro settore c’è una grande arrabbiatura alimentata dall’incertezza, dai continui annunci e provvedimenti che creano confusione, e dalla mancanza di prospettive – ha detto Barbara Zulian , vicepresidente vicario di Federalberghi Sondrio e presidente di Valtellina Turismo -. Soprattutto quest’ultimo aspetto è il più destabilizzante: non vediamo da parte del Governo una strategia definita e non abbiamo delle linee guida da seguire su come affrontare l’immediato futuro. Questo è un grave problema per le nostre strutture, perché per riaprire un albergo non basta girare una chiave, come probabilmente pensa questo esecutivo. Gli albergatori vogliono sapere come devono organizzarsi, non si possono tenere gli operatori sulle corde in questo modo!". Il presidente del Gruppo Agenzie di Viaggio Enrico Balestrieri ha rimarcato che "le agenzie di viaggio hanno visto annullare il proprio lavoro praticamente dall’autunno 2019, mentre il ministro Franceschini parla solo di cultura e mai di turismo". Sullo scottante problema si è mosso Remo Galli, vicepresidente della Cm di Bormio, che ieri ha scritto una lettera al primo ministro Conte perché non restino al palo gli impianti italiani con gli sciatori sulla neve in Svizzera e Austria.