Civo, la frana mette a rischio anche l'acquedotto

Tecnici della Secam al lavoro a tutela dell'importante servizio

Frana a Valmasino (Orlandi)

Frana a Valmasino (Orlandi)

Civo (Sondrio), 18 aprile 2018 - Duecento metri cubi di materiale è già franato, 150 nella prima giornata e 50 il giorno successivo; ma ancora mille metri cubi sono in procinto di cadere e mettono a rischio la strada provinciale numero 9 dei Cech orientali, e non solo. Ancora sotto osservazione la situazione dopo la frana caduta in località Caspano nel territorio comunale di Civo e che ha interrotto la provinciale, chiusa almeno per tre settimane.

Nei giorni scorsi si è iniziato a lavorare al disgaggio del materiale pericolante. Il Comune di Civo ha emesso un’ordinanza che dispone l’occupazione in via urgente delle aree e dei terreni adiacenti alla zona su cui è necessario intervenire. Nei terreni, infatti, verrà depositato il materiale risultante dal disgaggio, ma verranno anche utilizzati come rimessa per i mezzi impiegati. Due i fronti che creano particolare preoccupazione. Da una parte la viabilità: la strada provinciale Morbegno-Dazio-Caspano-Ponte del Baffo è interrotta all’altezza del Ponte sul torrente Tovate e La viabilità alternativa è rappresentata dalla strada comunale Dazio-Cadelsasso-Cadelpicco-Bedoglio, una carreggiata, però, particolarmente stretta e quindi e la circolazione è vietata ai mezzi pesanti, autobus e camper. Nei giorni scorsi il trasporto scolastico è stato rimodulato per venire incontro alle esigenze degli studenti, e ieri è arrivata la buona notizia: è stato riattivato il servizio di trasporto pubblico per le frazioni di Caspano, Bedoglio, Cadelpicco e Cadelsasso grazie al coordinamento tra Comune, Provincia e Stps. Un servizio sfruttato soprattutto dalla popolazione anziana. Il secondo fronte caldo è quello di una possibile emergenza idrica in caso di nuovi distacchi. Secam sta monitorando la condizione dell’acquedotto che si trova poco distante dall’area interessata dalla frana e allo stesso tempo si controllano i sottoservizi che potrebbero venire compromessi da ulteriori cedimenti del versante.