Cinquanta hotel si sono candidati per ospitare chi scappa dal conflitto

Migration

Sono già una cinquantina gli hotel della sponda bresciana del lago di Garda disponibili a offrire ai profughi ucraini accoglienza e lavoro. Le manifestazioni di interesse sono arrivate in una sola giornata al Consorzio Garda Lombardia, presente ieri con il desk ‘Consorzio for Ukraine’ alla Limone Expo 2022. "Non vogliamo sovrapporci a quanto già esiste – spiega il direttore Marco Girardi – la nostra è una proposta aggiuntiva, che consente di dare accoglienza e lavoro ai profughi, aiutando anche gli albergatori a che cercano personale. Stiamo costruendo il database di albergatori che possono fornire accoglienza e lavoro, retribuito e regolarizzato, da mettere a disposizione degli enti che si occupano degli arrivi, dalla Questura alla Prefettura, per costruire un modello di accoglienza diverso". Un primo contatto utile è arrivato proprio in occasione dell’Expo gardesana. Adriana Miori, professionista del turismo, è arrivata a Limone da Riva del Garda per approfondire la proposta del consorzio. "Col supporto di un’amica polacca, Sylwia Stankievitz, poco dopo lo scoppio della guerra, ho attivato tutti i miei contatti, creando una rete, Ucraina Italia United, per attivare ponti con Polonia, Romania, Ungheria, per far arrivare qui ucraini con un metodo ed un sistema non improvvisato". Ora la maggior parte di chi fugge non ha nessuno da raggiungere in altri Stati, per cui o si ferma in Polonia, sperando di rientrare presto in Ucraina, o si sposta solo dove sa di poter avere un lavoro. "C’è chi si approfitta della necessità di lavorare – sottolinea Miori – ecco perché la proposta degli hotel ci è sembrato un modo per chiudere il cerchio di un’accoglienza intelligente". F.P.