Chiusi gli impianti sciistici a Bormio: Caldo e Umidità allo Stelvio

Le condizioni climatiche hanno costretto i gestori degli impianti dello Stelvio a chiudere temporaneamente piste e sciovie. Temperature elevate, piogge persistenti e zero termico oltre i 1.500 metri hanno messo la sicurezza degli atleti e degli sciatori al primo posto.



Chiusi gli impianti sciistici a Bormio: Caldo e Umidità allo Stelvio

Chiusi gli impianti sciistici a Bormio: Caldo e Umidità allo Stelvio

Allo Stelvio non si scia: le condizioni attuali del ghiacciaio del Livrio, meta in estate degli atleti delle nazionali di sci che si preparano per la Coppa del Mondo e degli appassionati di sci, hanno costretto i gestori degli impianti a chiudere temporaneamente piste e sciovie. Gli effetti del cambiamento climatico si stanno facendo sentire anche oltre i 3.000 metri di altitudine: temperature alte e umidità non lasciano margine ai gestori.

Le condizioni climatiche, con lo zero termico vicino ai 4.000 metri, avevano obbligato a fermare l’attività sciistica allo Stelvio per alcuni giorni già tre settimane fa. La situazione poi si era normalizzata, c’era stata anche una “spruzzata“ di neve e tutto pareva volgere per il meglio. Ma negli ultimi giorni le temperature sono salite nuovamente e così, ieri mattina, la Sifas (Società impianti funiviari allo Stelvio) ha dovuto a malincuore chiudere gli impianti.

"Viste le condizioni attuali del ghiacciaio – dice Sifas – dovute alle temperature elevate, con lo zero termico ben oltre i 1.500 metri di altitudine, alle persistenti piogge e alle previsioni per i prossimi giorni, piste e sciovie resteranno temporaneamente chiuse".

Resteranno invece aperte le funivie utilizzabili dagli escursionisti, dalle 9 alle 16 (Passo dello Stelvio-Trincerone e Trincerone-Livrio). "Non appena le condizioni e la situazione meteo lo permetteranno si procederà con la riapertura delle piste e delle sciovie sempre nel rispetto della sicurezza". Come aveva spiegato il direttore della Sifas Umberto Capitani ,"per noi la sicurezza di atleti e sciatori in generale ma anche degli operatori viene prima di tutto". F.D’E.