Chiavenna, avvocato a processo per peculato: "Fece sparire quasi 100mila euro"

Amministratore di sostegno di una donna. Il suo legale: "Per alcuni reati è innocente"

Guardia di Finanza

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Chiavenna (Sondrio) - In qualità di amministratore di sostegno di una pensionata di Chiavenna, nominato dal giudice tutelare Cinzia Zugnoni del Tribunale, fra il 2011 e il 2018, avrebbe sottratto alla sua assistita una consistente somma di denaro, calcolata dagli investigatori della sezione di Polizia Giudiziaria della Guardia di Finanza in forza alla Procura di Sondrio in oltre 98mila euro. Ora l’avvocato Riccardo Gianera, 47 anni, originario di Madesimo, deve rispondere di diverse ipotesi di reato: circonvenzione di incapace, peculato, truffa, falsità ideologica e autoriciclaggio. Ovviamente vale anche per lui la regola di essere innocente sino all’ultimo grado di giudizio.

Nell’udienza davanti al gup e al sostituto procuratore Marialina Contaldo, titolare dell’inchiesta, il suo difensore, il legale Sergio Giuseppe Gallegioni con studio a Chiavenna, ha chiesto l’ammissione al rito abbreviato che, in caso di condanna, consente all’imputato di ottenere uno sconto di un terzo sulla pena che gli verrebbe comminata. L’udienza preliminare si completerà ad aprile, davanti al gup Antonio De Rosa. Intanto le parti sono a totale conoscenza delle carte dell’inchiesta. "Gli sono state mosse numerose imputazioni - spiega l’avvocato Gallegioni - e su diverse sono convinto sia innocente e ritengo possano avere esito assolutorio. Alcune, invece, sono più delicate, come il peculato. Il mio assistito si è, nel frattempo, autosospeso dall’Ordine degli avvocati di Sondrio".

A fare scattare l’indagine sono stati i sospetti della sorella della beneficiaria dell’amministratore di sostegno la quale viveva le condizioni di insicurezza crescente della congiunta, per le apprensioni di carattere finanziario ed economico di quest’ultima, che sarebbe stata tenuta all’oscuro dei movimenti finanziari effettuati. Le indagini condotte dagli investigatori del luogotenente Elvis Spagnolatti, con l’acquisizione anche di documenti contabili nel corso di una perquisizione domiciliare, hanno fatto emergere i prelievi dal conto corrente dell’assistita, talvolta per diverse migliaia di euro, attraverso assegni intestati a se stesso e versati poi direttamente sul suo conto corrente. A volte l’occasione dei prelievi era ricondotta, nelle rendicontazioni, a visite mediche dentistiche già effettuate e pagate, o per importi gonfiati.

Gli inquirenti, tra l’altro, contestano l’utilizzo di parte del denaro provento del peculato per il pagamento dei canoni d’affitto pregressi relativi alla locazione del proprio studio professionale a Chiavenna. Oggi Riccardo Gianera lavora come cameriere in uno dei più prestigiosi hotel di Sant Moritz, in Svizzera, e mese dopo mese sta versando importanti importi dei soldi sottratti: le rate restituite lo aiuteranno, probabilmente, al processo ad ottenere le attenuanti generiche e quindi una condanna meno pesante. "Gianera - ricorda il suo avvocato di fiducia - da quando è finito sotto inchiesta ha cambiato completamente vita. E ha già versato una quota significativa di denaro che gli si imputa abbia sottratto alla signora e confida di integrarla ulteriormente prima dell’inizio del processo".