MICHELE PUSTERLA
Cronaca

Cervelli che tornano, dalle università americane alla Valtellina: “Preferisco la piccola azienda edile di mio padre”

Bormio, Samuele Lanfranchi ha conseguito una laurea oltreoceano ma ha deciso di rientrare in Patria per aiutare il suo Paese: "Tanti giovani emigrano perché da noi i sogni si infrangono"

Samuele Lanfranchi, 28 anni, con i genitori

Nella primavera 2020 consegue la laurea magistrale in Building and Architectural engineering al Politecnico di Milano, Samuele Lanfranchi, oggi 28enne, poi prosegue gli studi Oltreoceano dopo avere inviato diverse candidature a college statunitensi.

"La mia formazione nel mondo delle costruzioni ha sempre avuto un focus sulla sostenibilità ambientale – spiega Lanfranchi origini e famiglia di Bormio –. Il cambiamento climatico è un tema complesso e l’industria delle costruzioni incide per il 40% sulle emissioni di CO2 a livello mondiale. Da qui la mia passione per cercare soluzioni a questa sfida del nostro secolo. Ma il costo dell’istruzione, negli Stati Uniti, è il più grande scoglio da affrontare".

A metà marzo 2022 riceve la tanto attesa notizia: "Sono stato accettato dalla mia prima scelta, ossia il college of engineering dell’University of Miami, in Florida, ovvero un ateneo con storia decennale di impegno all’avanguardia nella ricerca per affrontare il cambiamento climatico. Non solo: l’offerta di ammissione comprendeva una borsa di studio che mi garantiva una riduzione del 30% delle tasse universitarie"

"Ma le belle notizie – racconta – non si fermavano qui. Due mesi dopo, nel maggio 2022, ho ottenuto una prestigiosissima borsa di studio, la Fulbright. Il Fulbright è il più importante programma di scambi culturali internazionali con gli States ed è, verosimilmente, la borsa di studio più conosciuta al mondo. Nacque nel 1946 con il fine di favorire il processo di pace, finita la Seconda Guerra mondiale, attraverso lo scambio tra Usa e le altre Nazioni. Le candidature vengono vagliate da una commissione statale di cui fanno parte 12 membri nominati dal presidente degli Stati Uniti".

Dal 1948 sono stati oltre 8mila i borsisti italiani e statunitensi che hanno varcato l’Atlantico per formarsi, reciprocamente, nei due Paesi. Grandi nomi dell’economia, della politica, della letteratura e della comunicazione, a inizio della loro carriera, hanno usufruito delle borse Fulbright. Tra gli italiani i tre Nobel Tullio Regge, Carlo Rubbia e Riccardo Giacconi, poi Umberto Eco, Lamberto Dini, Corrado Passera, Giuliano Amato, Gianni Riotta, Margherita Hack e Lorenzo Bini Smaghi.

Nel giugno 2022, il giovane di Bormio è convocato alla Farnesina per la cerimonia di consegna della borsa di studio e inizia così il suo tracciato di studi negli Stati Uniti, ultimato lo scorso 11 maggio con la cerimonia di conferimento della laurea in Construction Management dell’University of Miami.

“Ho concluso il mio percorso accademico negli Usa – dichiara Samuele Lanfranchi il quale anni fa, quando studiava a Milano, è diventato pure istruttore di sci grazie al corso promosso da Regione – sono prossimo al rientro in Patria. L’Italia è un paese unico, con un patrimonio architettonico e artistico invidiato in tutto il mondo, una gastronomia eccellente e uno stile di vita piacevole. La piccola impresa edile di mio padre rappresenta uno stimolo costante nella decisione di farmi ritornare. Ricco dell’esperienza maturata lontano sono pronto per le sfide future. Per i giovani che emigrano il problema è principalmente economico. L’Italia limita parecchio i sogni dei giovani offrendo stipendi da fame e precarietà. Negli Usa le prospettive sono migliori: i miei coetanei spendono e investono di più degli italiani, ma hanno lavori retribuiti in proporzione molto di più".