A cavallo fino in Puglia, traguardo raggiunto

I due cowboy valtellinesi sono arrivati a Mariotto, nel paese natale dell’ex poliziotto, dopo quasi due mesi trascorsi in sella

In viaggio

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Sondrio - Un viaggio a cavallo dalla Valtellina alla Puglia per regalarsi emozioni incredibili e coronare il sogno di una vita intera. Nella serata di martedì si è conclusa, con un lieto fine, l’avventura, non potremmo chiamarla altrimenti, di Angelo De Palo e Nicola Giana che lo scorso 22 maggio sono partiti da Busteggia, frazione del Comune di Piateda alle porte di Sondrio, per raggiungere Mariotto, frazione di Bitonto in provincia di Bari. Un viaggio lungo la dorsale adriatica di ben 1.280 chilometri in sella a due cavalli, Iris (splendida haflinger di 18 anni e Cubito bellissimo castrone spagnolo di 12 anni), che sono diventati i loro compagni d’avventura, due amici inseparabili. "Sì, questo viaggio lo abbiamo fatto in quattro – dice Angelo De Palo -, io, Nicola e i due cavalli, Cubito e Iris, coi quali si è stabilito un grande rapporto. E i due cavalli, come del resto noi, sono arrivati in Puglia in perfetta forma. Non abbiamo mai forzato la "mano", mediamente abbiamo percorso 30 chilometri al giorno ma in qualche tappa ne abbiamo percorso anche 40/42. Ma sempre tenendo conto delle esigenze di tutti e 4 i componenti del team". Cercare di realizzare i propri sogni è importante per vivere con entusiasmo.

E realizzare l’impresa non può che regalare una gioia immensa. "Io sono nato a Mariotto, frazione di Bitonto in provincia di Bari, ma vivo da tanti anni in Valtellina – continua De Palo – e sono appassionato di cavalli. Da tempo il mio sogno era quello di partire dalla Valtellina e di raggiungere Mariotto col cavallo. Cinque anni fa sono andato in pensione e ho iniziato a pianificare il viaggio nel quale si è "imbarcato" anche il mio amico Nicola". Un viaggio lunghissimo, tra passaggi sulle Orobie a Foppolo e poi Val Brembana, Mapello, Cremona e foce del Po. E poi giù per la dorsale adriatica, tra paesaggi bellissimi e in puro stile "selvaggio", prima del tratto terminale sul Tratturo (una via che in passato serviva per la transumanza). "Inutile dire che questo viaggio è stato emozionante, mi ha regalato una gioia immensa perché riuscire a realizzare uno dei sogni della tua vita non ha prezzo. Alla fine tutto è filato via liscio ma non sono mancati i momenti "difficili" e tosti: il caldo afoso non ha mollato mai la presa, la stanchezza si è fatta sentire dopo quasi due mesi di viaggio. Ma le sensazioni che ho provato sono impagabili, i paesaggi che abbiamo potuto ammirare, la gente meravigliosa che abbiamo conosciuto, sempre pronta a darci una mano, ripagano ampiamente fatica e caldo". Una cosa che l’ha stupita? "Mah, direi la bellezza incredibile dell’Italia nel suo complesso. È un Paese fantastico. Tra le zone che conoscevo meno e che ho apprezzato, dico il Molise. Consiglio a tutti di farsi un giretto nell’entroterra di questa bellissima regione dove ci sono ancora paesini un po’ sperduti, con gente "vera" e sincera".