
Acque agitate alla Rsa Vivaldi di Cantù dove una parte dei lavoratori minaccia lo sciopero per la modifica unilaterale del contratto di lavoro. "Senza alcun preventivo confronto con i sindacati la Cooperativa sociale Sana, appaltatrice dei servizi socio-assistenziali e di pulizia della Rsa ha stravolto, già da gennaio, le modalità di pagamento della malattia arrecando gravi disagi ai dipendenti - spiega Luca Parravicini della Fisascat Cisl -. Per lavoratrici e lavoratori dell’appalto il danno è enorme. Rinviare a dicembre del 2023 il pagamento dei primi tre giorni di malattia significa impoverire ulteriormente salari da mille euro al mese".
La cooperativa si è difesa sostenendo che i lavoratori non saranno penalizzati e che la paga della malattia sarà comunque corrisposta, anche se in tempi diversi ovvero versata a fine anno, con il cedolino di dicembre, e non con la busta paga del mese.
"Giustificazioni inaccettabili perché le lavoratrici e i lavoratori devono fare i conti con spesa, cure, affitto e bollette ogni fine del mese, non a dicembre. Non dimentichiamo che operatori socio sanitari, ausiliari socio assistenziali e addetti alle pulizie svolgono un lavoro fisico e usurante". Da qui la decisione di sindacati e lavoratori di proclamare lo stato di agitazione al quale potrebbe seguire anche lo sciopero all’interno della struttura.
"La Fisascat Cisl Varese Como ha contestato, sin da subito, la scelta aziendale e aperto lo stato di agitazione – conclude Parravicini –. Nei giorni scorsi, abbiamo concluso, davanti al prefetto di Como, il tentativo di raffreddamento ma la società si è resa indisponibile ad ogni ripensamento. A questo punto resta solo la strada dello sciopero".