MICHELE BROGGIO
Cronaca

Sondrio, il presidente degli albergatori boccia i camerieri

Lo sfogo di Roberto galli. "Pochi e non di qualità"

Un cameriere

Sondrio, 21 giugno 2019 - «In Provincia di Sondrio i camerieri sono pochi e non di qualità». A dirlo è il presidente degli albergatori di Valtellina e Valchiavenna di Confcommercio, Roberto Galli, che sottolinea come l’elevato turnover renda difficile un’adeguata formazione del personale.

Pur non raggiungendo i livelli di criticità riscontrati in altre parti d’Italia – dove la stagione estiva sarebbe addirittura a rischio a causa dello scarso numero di camerieri, pare maggiormente attirati dalla possibilità di ottenere il reddito di cittadinanza piuttosto che da un contratto lavorativo – la situazione in provincia non è delle migliori: «Il problema del basso livello di professionalità dei collaboratori che servono ai tavoli – sottolinea Galli – è ormai di vecchia data, ma negli ultimi anni abbiamo iniziato anche ad incontrare difficoltà nel reclutamento del personale». I giovani, per la maggior parte provenienti dai territori della provincia di Sondrio, rimangono a lavorare nella stagione invernale per poi partire, nel bel mezzo dell’estate – che, sempre maggiormente, acquista importanza anche nei territori alpiniper una vacanza al mare o per lavorare in una località marittima e, una volta tornati, molto spesso decidono di non riprendere il vecchio posto rimasto vacante. «In una situazione come questa – prosegue il presidente degli albergatori - è sempre più difficile riuscire a formare, in maniera continuativa, dei bravi camerieri. I professionisti tendono a cercare un’occupazione stabile all’estero, mentre i ragazzi più giovani sono insicuri, sia sulla preparazione sia sugli obiettivi a lungo termine».

Difficile, anche, riuscire ad arginare la continua emorragia, comune a tutti i lavoratori del settore alberghiero, dei camerieri attirati, soprattutto per chi è in possesso di un buon livello di esperienza, verso la vicina Svizzera: «Semplicemente non possiamo competere con gli stipendi offerti oltreconfine – aggiunge Galli – In Svizzera un cameriere può ottenere anche il triplo di quello che guadagnerebbe in Italia e le ore di viaggio e la necessità di rimanere lontani da casa spesso non sono sufficienti per tenere i lavoratori in Italia». Caso a parte quello riguardante i camerieri provenienti dalle regioni meridionali del nostro Paese. In provincia di Sondrio rappresentano una minoranza degli addetti nel settore: «Il reddito di cittadinanza sicuramente non aiuta – conclude Galli – Non sono ancora possibili delle stime ma sicuramente ci sarà chi ha deciso di optare per il reddito piuttosto che accettare un lavoro lontano da casa».