Tangenzialina di Bormio, cantiere in arrivo: comitato difende la piana dell'Alute

Un’opera che verrà realizzata, salvo clamorosi dietrofront, prima delle Olimpiadi di Milano Cortina 2026. Ma qualcuno non è d’accordo: "Progetto vecchio di 20 anni"

Tangenzialina Bormio per Olimpiadi

Tangenzialina Bormio per Olimpiadi

Bormio (Sondrio) -  La tangenzialina di Bormio fa ancora discutere e nella Magnifica Terra nasce un comitato a tutela della piana dell’Alute. Ricordiamo che la settimana scorsa l’amministrazione comunale di Bormio ha presentato questa opera sull’opuscolo distribuito alle famiglie e inerente la mobilità della capitale della Contea. Un’opera olimpica che verrà realizzata, salvo clamorosi dietrofront, prima delle Olimpiadi di Milano Cortina 2026. Ma qualcuno non è d’accordo.

"Regione Lombardia, in occasione delle prossime Olimpiadi invernali del 2026, ha tirato fuori dal cassetto un progetto (vecchio di oltre due decenni) relativo a una nuova grande strada nella piana dell’Alute di Bormio – ci dice la neoeletta presidente del comitato Ludovica Canclini - che non risolve minimamente i problemi del traffico di Bormio da e per la zona funivie nei momenti di criticità. E nemmeno il traffico diretto in Valfurva. I veicoli vanno tenuti fuori dal centro, potenziando la rete di trasporto urbano e creando zone ZTL".

Ma quanti sono i cittadini di Bormio che non approvano quest’opera, peraltro già finanziata? "La gran parte degli elettori di Bormio (comune che ha oltre 3500 potenziali elettori) considera quest’opera come non sostenibile e come negativa eredità per le generazioni future. Nello scorso mese di marzo abbiamo raccolto e protocollato in Comune circa 700 firme di cittadini contrari alla realizzazione di quest’opera, purtroppo considerate come “carta straccia“ dall’amministrazione. Anche col sostegno di numerosissimi turisti e abitanti di Bormio, seppur non residenti, riteniamo che questa cosiddetta “tangenzialina“ (che si ferma nel piazzale di Cimitero, tra l’altro eliminandolo e non avendo per nulla le caratteristiche di una vera e propria Tangenziale) sia un’opera che non va per nulla incontro alle necessità di un turismo del futuro, oltre ad aprire la strada a una inevitabile cementificazione dell’intera piana agricola".  Oltre al presidente Ludovica Canclini, il comitato referendario è composto da un consiglio direttivo, con vicepresidente Maria Berbenni e in qualità di consiglieri Paolo Rainolter, Emanuele Magatelli e Guido Morcelli. Tra i promotori vi sono Bruno Magni, Carlo Cantoni, Simone Canclini, Laura Sala e Zinia Dolgetta.