
Pronta la replica dei meloniani: "Bisogna agire sì, ma nella legge"
Levata di scudi contro Fratelli d’Italia per la querelle relativa alle elezioni del nuovo consiglio direttivo del Bim, Bacino imbrefero montano. I sindaci della Valchiavenna e il sindaco di Grosio Gianantonio Pini (unitamente al sindaco di Traona Massimo Papini) hanno voluto ribadire la loro ferma contrarietà al comportamento di Fratelli d’Italia che, sollevando il tema dell’incoferibilità dell’incarico nei confronti di Luca Della Bitta (foto) (vincitore delle elezioni con un vantaggio nei confronti della candidata di Fd’I Carla Cioccarelli e con l’appoggio di 60 sindaci su 77), hanno messo in stand by - sostengono - l’operatività dell’ente. "Fratelli d’Italia delegittima oltre 70 anni di storia del Bim – attaccano i sindaci valchiavennaschi -. La mancata proclamazione del nuovo comitato democraticamente eletto dai sindaci rappresenta un segnale di allarme per l’Ente istituito per legge nel 1953 per tutelare lo sviluppo delle aree con la presenza di impianti idroelettrici. Ciò che è accaduto ha dell’assurdo e deve destare preoccupazione non solo fra i sindaci, ma tra tutta la popolazione di Valtellina e Valchiavenna. Per legge, il Bim incassa i sovracanoni rivieraschi versati dai grandi concessionari. Parliamo, attualizzati, di 22 milioni all’anno che oggi vengono utilizzati a favore della gente attraverso l’erogazione di fondi diretti a Comuni e Cm. Ciò che il collega sindaco di Grosotto (Fd’I, ndr.) ha compiuto, in accordo con la parte politica che rappresenta, ha dell’incredibile e porta ad una sola domanda: cosa si vuole per la Valtellina e Valchiavenna? Probabilmente un accentramento delle risorse verso lo Stato. Dispiace inoltre vedere come Cioccarelli, già sindaco di Aprica e contemporaneamente capace e tenace presidente Bim (anche lei quindi in posizione di presunta ineleggibilità all’epoca dei fatti, secondo la tesi esposta da Sala Dalla Cuna), sostenuta in ben due elezioni quale presidente del Consorzio del Bacino imbriferoanche dalla Valchiavenna, abbia girato le spalle alla sulla gente". E ancora: "I Comuni della Valchiavenna stanno attraversando un contenzioso con l’attuale concessionario e gestore degli impianti idroelettrici per il riconoscimento di sovracanoni non versati per il maggiore sfruttamento di acqua concessa per centrali Mera 1 e 2, che attingono dalla diga di Villa di Chiavenna, attraversando Piuro e Chiavenna verso Prata (Tanno), Mese e infine verso la centrale di Gordona. La sospensione delle attività del presidente e del direttivo del Bim in carica mette in difficoltà i nostri Enti".
Pronta la replica dei meloniani: "Chiedere la verifica – dovuta per legge – della mancanza delle situazioni di inconferibilità ed incompatibilità è un attacco al territorio? Ebbene chiedere di verificare se si agisce nel rispetto della legge oggi, per i sindaci che si sono affannati a mandare comunicati o scrivere post parrebbe sbagliato. Ridurre la richiesta di verifica di legittimità dell’azione amministrativa ad una questione da azzeccagarbugli, con evidente accezione negativa del termine, è invece corretto per i sindaci scrittori". In merito ai contenziosi con A2a Fd’I minimizza facendo presente che gli organi di governo Bim continuano l’attività.