REDAZIONE SONDRIO

Battaglia persa. Chiuderà l’asilo di Ponte Chiasso

L'amministrazione comunale ha deciso di chiudere la scuola dell'Infanzia di Ponte Chiasso a causa di iscritti insufficienti e costi elevati. Le proteste e le raccolte di firme non hanno sortito alcun effetto. I bambini verranno trasferiti in altre scuole, creando disagi ai genitori. La decisione è stata presa basandosi solo sui numeri, senza considerare le ripercussioni sociali.

Battaglia persa. Chiuderà l’asilo di Ponte Chiasso

Le proteste e le raccolte di firme non sono servite a far cambiare idea all’amministrazione comunale che ha deciso di chiudere a partire dalla fine dell’anno scolastico la scuola dell’Infanzia di Ponte Chiasso. Il provvedimento era nell’aria da tempo, ma ora la decisione è diventata definitiva, inserita in una delibera di Giunta. Dietro alla decisione c’è una questione di numeri: gli iscritti che sono troppo pochi e i costi che invece sono elevati per le spese di manutenzione e le utenze. Così dal prossimo anno scolastico i 28 bimbi di Ponte Chiasso verranno trasferiti nelle scuole di Monte Olimpino e Sagnino dove ci sono posti liberi. Una decisione che influirà non poco sulle abitudini dei genitori, molti dei quali impiegati oltre confine, costretti a portare i loro bambini a scuola o pagare qualcuno per farlo dall’altra parte della città prima di recarsi al lavoro.

Per questo nelle scorse settimane da loro era partita una raccolta di firme che chiedeva di non chiudere la scuola e di trasferire le sezioni dell’asilo nella primaria di via Brogeda. Una soluzione che però è stata bocciata dall’amministrazione comunale. "Le motivazioni del sindaco a sostegno della chiusura della scuola dell’infanzia si basano solo su numeri, percentuali di occupazione e addirittura su una stima delle distanze dalle due scuole più vicine a quella di cui si annuncia la chiusura - si lamenta il Pd - E comunque 28 bambini, e quindi 28 famiglie, non sono certamente pochi. Poi, ovviamente, c’è la solita motivazione basata sui costi: risparmio di energia elettrica, di manutenzione e di gestione. Ormai l’amministrazione comunale si comporta come quelle imprese che pensano solo a fare utili. Invece di investire, programmare e progettare, preferisce tagliare senza valutare le ripercussioni sociali delle proprie scelte". E potrebbe non essere l’ultima scuola in città a chiudere. R.Ca.